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Il terzo e ultimo concorso concordato con Bruxelles, il Pnrr 3, porterà a palio quasi 60 mila posti. I docenti saranno invitati a sostenere due prove: una scritta e un colloquio.
I posti in gioco sono 58.135. Quasi tutti i posti comuni (50.866) saranno assegnati con il concorso, mentre solo i posti di sostegno (7.269) potranno essere ottenuti attraverso la riserva del 30% per idonei.
Il governo ha impegnato sé stesso ad assumere in tutto 70 mila nuovi docenti: con le prime due tornate concorsuali sono entrati in ruolo già circa 40-45 mila insegnanti, ne mancano ancora circa 30 mila. Tuttavia, l'obiettivo del Pnrr è di far salire a quota 70 mila gli effettivi: per questo motivo, la scuola deve assicurarsi che almeno i posti comuni vengano coperti.
Il ministero ha bandito i posti senza saperne ancora quanti saranno effettivamente vacanti. Secondo le ultime statistiche della Cisl, in quest'anno sono stati effettuati poco meno di 30 mila assunzioni su 48.500 autorizzate, e ciò comporterà un ulteriore impatto sulla precarietà.
I vincitori del Pnrr 3 dovranno partecipare a una prova scritta il 27 novembre e ad un colloquio successivo. La prova scritta si svolgerà in 100 minuti con 50 quesiti su argomenti pedagogici, psicopedagogici e didattico-metodologici. Il punteggio minimo per essere ammessi all'orale è di 70/100.
Il colloquio serve ad accertare la preparazione del candidato sulle sue competenze didattiche e sulla sua disciplina scolastica (italiano, matematica). Alla prova orale sono ammessi un numero massimo di docenti pari a tre volte i posti messi a bando nella regione per la singola classe di concorso o tipologia di posto. Ai titoli accademici, scientifici e professionali è assegnato un punteggio massimo di 50 punti.
Il governo si trova in una situazione difficile: con le prime due tornate concorsuali sono entrati già circa 40-45 mila insegnanti. Ma ciò comporterà ulteriormente la precarietà?
I posti in gioco sono 58.135. Quasi tutti i posti comuni (50.866) saranno assegnati con il concorso, mentre solo i posti di sostegno (7.269) potranno essere ottenuti attraverso la riserva del 30% per idonei.
Il governo ha impegnato sé stesso ad assumere in tutto 70 mila nuovi docenti: con le prime due tornate concorsuali sono entrati in ruolo già circa 40-45 mila insegnanti, ne mancano ancora circa 30 mila. Tuttavia, l'obiettivo del Pnrr è di far salire a quota 70 mila gli effettivi: per questo motivo, la scuola deve assicurarsi che almeno i posti comuni vengano coperti.
Il ministero ha bandito i posti senza saperne ancora quanti saranno effettivamente vacanti. Secondo le ultime statistiche della Cisl, in quest'anno sono stati effettuati poco meno di 30 mila assunzioni su 48.500 autorizzate, e ciò comporterà un ulteriore impatto sulla precarietà.
I vincitori del Pnrr 3 dovranno partecipare a una prova scritta il 27 novembre e ad un colloquio successivo. La prova scritta si svolgerà in 100 minuti con 50 quesiti su argomenti pedagogici, psicopedagogici e didattico-metodologici. Il punteggio minimo per essere ammessi all'orale è di 70/100.
Il colloquio serve ad accertare la preparazione del candidato sulle sue competenze didattiche e sulla sua disciplina scolastica (italiano, matematica). Alla prova orale sono ammessi un numero massimo di docenti pari a tre volte i posti messi a bando nella regione per la singola classe di concorso o tipologia di posto. Ai titoli accademici, scientifici e professionali è assegnato un punteggio massimo di 50 punti.
Il governo si trova in una situazione difficile: con le prime due tornate concorsuali sono entrati già circa 40-45 mila insegnanti. Ma ciò comporterà ulteriormente la precarietà?