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"Il segreto della rigenerazione degli arti: l'axolotl ci insegna a riparare con il cuore"
Nel mondo delle scienze, una squadra di ricercatori del laboratorio Harvard ha scoperto che il sistema nervoso simpatico è il "regista" che guida la rigenerazione degli arti nella salamandra messicana axolotl. Questo sistema nervoso, coinvolto nella reazione "combatti o fuggi", attiva le cellule staminali in tutto il corpo attraverso il rilascio degli ormoni adrenalina e noradrenalina.
Secondo i ricercatori, l'adrenalina è l'ormone chiave che prepara le cellule alla rigenerazione. Poiché questa sostanza è presente anche negli esseri umani, potrebbe essere possibile cooptare alcuni degli elementi trovati nell'axolotl per migliorare i risultati rigenerativi nel nostro corpo.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell, dimostra che la rigenerazione è guidata dal sistema nervoso simpatico, che controlla le risposte involontarie come la frequenza cardiaca e la respirazione durante periodi di forte stress. Attraverso l'adrenalina e la noradrenalina, questo sistema attiva le cellule staminali e altre cellule progenitrici, 'preparando' gli altri arti illesi a rigenerarsi più rapidamente.
I ricercatori hanno scoperto che le cellule attivate riconfigurano la loro architettura del DNA per rendere alcuni geni più facili da attivare, preparandoli così per la futura rigenerazione. Questo processo, però, dura per un periodo di tempo limitato.
L'opportunità di esistere un meccanismo analogo nel nostro corpo potrebbe aprire nuove frontiere nella medicina rigenerativa e aiutare le persone a superare lesioni e amputazioni. Ma come funziona? E come possiamo attivare questo processo? Questi sono i interrogativi che il team di ricercatori si è posto per anni, lavorando al laboratorio guidato da Jessica Whited.
Il culmine di queste ricerche è stato lo studio pubblicato sulla rivista Cell, che dimostra la possibilità di esistere un meccanismo analogo alla rigenerazione degli arti nella salamandra messicana axolotl. E questo ci dice che la medicina rigenerativa potrebbe essere più vicina di quanto pensiamo a diventare una realtà.
Nel mondo delle scienze, una squadra di ricercatori del laboratorio Harvard ha scoperto che il sistema nervoso simpatico è il "regista" che guida la rigenerazione degli arti nella salamandra messicana axolotl. Questo sistema nervoso, coinvolto nella reazione "combatti o fuggi", attiva le cellule staminali in tutto il corpo attraverso il rilascio degli ormoni adrenalina e noradrenalina.
Secondo i ricercatori, l'adrenalina è l'ormone chiave che prepara le cellule alla rigenerazione. Poiché questa sostanza è presente anche negli esseri umani, potrebbe essere possibile cooptare alcuni degli elementi trovati nell'axolotl per migliorare i risultati rigenerativi nel nostro corpo.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell, dimostra che la rigenerazione è guidata dal sistema nervoso simpatico, che controlla le risposte involontarie come la frequenza cardiaca e la respirazione durante periodi di forte stress. Attraverso l'adrenalina e la noradrenalina, questo sistema attiva le cellule staminali e altre cellule progenitrici, 'preparando' gli altri arti illesi a rigenerarsi più rapidamente.
I ricercatori hanno scoperto che le cellule attivate riconfigurano la loro architettura del DNA per rendere alcuni geni più facili da attivare, preparandoli così per la futura rigenerazione. Questo processo, però, dura per un periodo di tempo limitato.
L'opportunità di esistere un meccanismo analogo nel nostro corpo potrebbe aprire nuove frontiere nella medicina rigenerativa e aiutare le persone a superare lesioni e amputazioni. Ma come funziona? E come possiamo attivare questo processo? Questi sono i interrogativi che il team di ricercatori si è posto per anni, lavorando al laboratorio guidato da Jessica Whited.
Il culmine di queste ricerche è stato lo studio pubblicato sulla rivista Cell, che dimostra la possibilità di esistere un meccanismo analogo alla rigenerazione degli arti nella salamandra messicana axolotl. E questo ci dice che la medicina rigenerativa potrebbe essere più vicina di quanto pensiamo a diventare una realtà.