VoceDelPopolo
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Dai sotterranei della Casa del Jazz, un tunnel mai esplorato potrebbe mettere fine alla storia di mistero che avvolge il giudice Paolo Adinolfi scomparso nel 1994. Quasi tre decenni dopo la sua sparizione, i carabinieri e la polizia stanno scavando all'interno della villa di Enrico Nicoletti, cassiere della banda della Magliana.
Una pista promettente per una svolta nella storia è stata individuata da Guglielmo Muntoni, ex magistrato che aveva parlato della presenza di un tunnel 'tombato', chiuso circa 30 anni fa. Un'inchiesta possibile grazie ai fondi messi a disposizione da Confecooperative del Lazio e dalla Camera di Commercio della Capitale che rientrerebbe in un più ampio progetto di riqualificazione dell'antica galleria.
Il tunnel sembra essere stato interrato per nascondere qualcosa, come armi e gioielli, che la Banda avrebbe potuto recuperare attraverso una botola. Ma cosa c'è al suo interno? Un ipotetico corpo di Adinolfi?
I carabinieri e la polizia stanno scavando con cani molecolari, artificieri e nuclei antisabotaggio. L'esplorazione nasce dalla segnalazione dell'ex magistrato Muntoni, che ha parlato della presenza del tunnel 'tombato'. Un'iniziativa possibile grazie ai fondi messi a disposizione da Confecooperative del Lazio e dalla Camera di Commercio della Capitale.
L'opzione è stata scartata dallo stesso Muntoni, che ha detto "Non si sta cercando qualcosa in particolare - ma è necessario fare una verifica". Ma la famiglia di Adinolfi chiede silenzio e rispetto per il loro dolore infinito.
L'avvocato Lorenzo Adinolfi, figlio del magistrato scomparso, ha raggiunto la Casa del Jazz anche nel mattino. La sua famiglia chiede di essere lasciata in pace e non ha desiderato il clamore mediatico che ne è conseguito.
Sarà un po' prima che possiamo scoprire cosa ci c'è al suo interno, ma i carabinieri stanno scavando con pazienza. La famiglia Adinolfi spera di trovare pace, mentre la polizia e il carabiniere continuano le loro indagini.
Una pista promettente per una svolta nella storia è stata individuata da Guglielmo Muntoni, ex magistrato che aveva parlato della presenza di un tunnel 'tombato', chiuso circa 30 anni fa. Un'inchiesta possibile grazie ai fondi messi a disposizione da Confecooperative del Lazio e dalla Camera di Commercio della Capitale che rientrerebbe in un più ampio progetto di riqualificazione dell'antica galleria.
Il tunnel sembra essere stato interrato per nascondere qualcosa, come armi e gioielli, che la Banda avrebbe potuto recuperare attraverso una botola. Ma cosa c'è al suo interno? Un ipotetico corpo di Adinolfi?
I carabinieri e la polizia stanno scavando con cani molecolari, artificieri e nuclei antisabotaggio. L'esplorazione nasce dalla segnalazione dell'ex magistrato Muntoni, che ha parlato della presenza del tunnel 'tombato'. Un'iniziativa possibile grazie ai fondi messi a disposizione da Confecooperative del Lazio e dalla Camera di Commercio della Capitale.
L'opzione è stata scartata dallo stesso Muntoni, che ha detto "Non si sta cercando qualcosa in particolare - ma è necessario fare una verifica". Ma la famiglia di Adinolfi chiede silenzio e rispetto per il loro dolore infinito.
L'avvocato Lorenzo Adinolfi, figlio del magistrato scomparso, ha raggiunto la Casa del Jazz anche nel mattino. La sua famiglia chiede di essere lasciata in pace e non ha desiderato il clamore mediatico che ne è conseguito.
Sarà un po' prima che possiamo scoprire cosa ci c'è al suo interno, ma i carabinieri stanno scavando con pazienza. La famiglia Adinolfi spera di trovare pace, mentre la polizia e il carabiniere continuano le loro indagini.