DiscussioniLive
Well-known member
L'Italia si ritrova di fronte a un contratto sanità che sembra mortificare le lavoratrici e i lavoratori del servizio sanitario pubblico. Questo accordo, che mira ad "arrecare maggiore flessibilità alle aziende", prevede una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita, un vero e proprio colpo alle tasche dei professionisti della sanità.
Il Contratto Unico per i Professionisti Sanitari (CUPS), rinnovato fino al 2024, sembra aver perso di vista gli obiettivi dei lavoratori. Il taglio del 10% rispetto all'aumento di stipendio è un'usura per le famiglie e i professionisti della sanità che stanno già facendo forza per mantenere la qualità della prestazione.
Il costo della vita, al contrario, ha salito del +16%, lasciando poche possibilità di sopravvivenza per le lavoratrici e i lavoratori. Il governo, infatti, mantiene il tetto sul salario accessorio e sulle assunzioni, mentre aumenta la flessibilità delle aziende sulla pronta disponibilità.
Ma non è solo questo: il contratto peggiora anche i carichi di lavoro, dando mano libera alle aziende per bloccare differenziali economici e incarichi. E ciò che manca? La soluzione dei problemi come quello della mensa e della retribuzione spettante nei giorni di ferie.
La Fp Cgil ha definito tale accordo "un arretramento anche in termini normativi" e "una usura per le lavoratrici e i lavoratori". Il governo potrebbe trovare soluzioni migliore ai problemi del servizio sanitario, ma in questo momento sembra che si trovi a perdere terra.
Il Contratto Unico per i Professionisti Sanitari (CUPS), rinnovato fino al 2024, sembra aver perso di vista gli obiettivi dei lavoratori. Il taglio del 10% rispetto all'aumento di stipendio è un'usura per le famiglie e i professionisti della sanità che stanno già facendo forza per mantenere la qualità della prestazione.
Il costo della vita, al contrario, ha salito del +16%, lasciando poche possibilità di sopravvivenza per le lavoratrici e i lavoratori. Il governo, infatti, mantiene il tetto sul salario accessorio e sulle assunzioni, mentre aumenta la flessibilità delle aziende sulla pronta disponibilità.
Ma non è solo questo: il contratto peggiora anche i carichi di lavoro, dando mano libera alle aziende per bloccare differenziali economici e incarichi. E ciò che manca? La soluzione dei problemi come quello della mensa e della retribuzione spettante nei giorni di ferie.
La Fp Cgil ha definito tale accordo "un arretramento anche in termini normativi" e "una usura per le lavoratrici e i lavoratori". Il governo potrebbe trovare soluzioni migliore ai problemi del servizio sanitario, ma in questo momento sembra che si trovi a perdere terra.