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"La notizia è inaspettata e spaventosa. Anche a Rio, il clima della violenza sembra non voler mai finire. La polizia ha lanciato un blitz contro i narcos nelle favelas del Brasile e la cifra delle vittime è impressionante: oltre 130 morti.
La rete del narcotraffico, che era stata oggetto di una massiccia opera di repressione, si è ripresa con violenza. I clan hanno reagito lanciando bombe e droni contro i poliziotti. La brutalità degli scontri ha lasciato decine di corpi, molti dei quali sono stati uccisi con spari alla nuca.
Il governo della città carioca, guidato dal governatore Claudio Castro, afferma che è stato un successo l'operazione di repressione. Ma la critica a questo definitivo è forte. Il ministro della Giustizia, Ricardo Lewandowski, si è detto scioccato dal numero di morti e ha rassicurato il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, che non sapeva nulla dell'operazione.
La verità è che i scontri a fuoco sono stati brutali e spaventosi. Molti dei cadaveri sono stati trovati con ferite da arma da fuoco alla nuca, ferite da taglio alla schiena e ferite alle gambe. Organizzazioni della società civile hanno chiesto aiuto internazionale per aiutare le famiglie delle vittime.
Il leader del Comando Vermelho, Edgar Alves Andrade, detto Doca, è un uomo pericoloso che si è evaso durante l'operazione. La taglia su di lui è di 100 mila reales (16.000 euro).
La questione della violenza nella città carioca è sempre più complessa. I leader politici devono affrontare la realtà e trovare soluzioni efficaci per ridurre il clima di paura e violenza che si respira nelle favelas."
La rete del narcotraffico, che era stata oggetto di una massiccia opera di repressione, si è ripresa con violenza. I clan hanno reagito lanciando bombe e droni contro i poliziotti. La brutalità degli scontri ha lasciato decine di corpi, molti dei quali sono stati uccisi con spari alla nuca.
Il governo della città carioca, guidato dal governatore Claudio Castro, afferma che è stato un successo l'operazione di repressione. Ma la critica a questo definitivo è forte. Il ministro della Giustizia, Ricardo Lewandowski, si è detto scioccato dal numero di morti e ha rassicurato il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, che non sapeva nulla dell'operazione.
La verità è che i scontri a fuoco sono stati brutali e spaventosi. Molti dei cadaveri sono stati trovati con ferite da arma da fuoco alla nuca, ferite da taglio alla schiena e ferite alle gambe. Organizzazioni della società civile hanno chiesto aiuto internazionale per aiutare le famiglie delle vittime.
Il leader del Comando Vermelho, Edgar Alves Andrade, detto Doca, è un uomo pericoloso che si è evaso durante l'operazione. La taglia su di lui è di 100 mila reales (16.000 euro).
La questione della violenza nella città carioca è sempre più complessa. I leader politici devono affrontare la realtà e trovare soluzioni efficaci per ridurre il clima di paura e violenza che si respira nelle favelas."