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L'Italia sta diventando sempre più verde, in particolare quando si tratta di riciclare gli oli esausti. Secondo i dati del prossimo anno, il sistema ha raccolto quasi sessantamila tonnellate di oli esausti, con un incremento di oltre 1.100 tonnellate rispetto al precedente anno. Questo è un segno di speranza per l'ambiente e per le future generazioni.
Il Veneto, la Lombardia e l'Emilia-Romagna sono gli stati che stanno facendo la grande differenza. Sono ormai oltre 63mila i punti di prelievo per gli oli esausti in tutta Italia. Questo significa che ci sono più opportunità per riciclare e creare biocarburanti, lubrificanti biodegradabili, cosmetici e detergenti.
Il presidente del consorzio RenOils, Ennio Fano, è molto soddisfatto di questi risultati. "Siamo molto soddisfatti di questi risultati e dal circuito virtuoso di economia circolare che ne deriva", spiega. "Gli oli esausti si continuano a ottenere biocarburanti, lubrificanti biodegradabili, cosmetici e detergenti." E aggiunge: "La novità è l'interesse del trasporto aeronautico per i Carburanti sostenibili per l'aviazione, che contengono oli riciclati e riducono fino all'80% le emissioni di CO2 rispetto al cherosene tradizionale".
L'Italia sta diventando sempre più leader in questo settore. Le normative europee stanno imponendo di aumentare progressivamente la quota di carburanti sostenibili, e gli oli esausti stanno diventando sempre più importanti per ridurre le emissioni di gas serra.
E' un segno di speranza per l'aviazione del futuro. Come dice Fano: "Gli oli che raccogliamo oggi possono letteralmente far volare gli aerei di domani".
Il Veneto, la Lombardia e l'Emilia-Romagna sono gli stati che stanno facendo la grande differenza. Sono ormai oltre 63mila i punti di prelievo per gli oli esausti in tutta Italia. Questo significa che ci sono più opportunità per riciclare e creare biocarburanti, lubrificanti biodegradabili, cosmetici e detergenti.
Il presidente del consorzio RenOils, Ennio Fano, è molto soddisfatto di questi risultati. "Siamo molto soddisfatti di questi risultati e dal circuito virtuoso di economia circolare che ne deriva", spiega. "Gli oli esausti si continuano a ottenere biocarburanti, lubrificanti biodegradabili, cosmetici e detergenti." E aggiunge: "La novità è l'interesse del trasporto aeronautico per i Carburanti sostenibili per l'aviazione, che contengono oli riciclati e riducono fino all'80% le emissioni di CO2 rispetto al cherosene tradizionale".
L'Italia sta diventando sempre più leader in questo settore. Le normative europee stanno imponendo di aumentare progressivamente la quota di carburanti sostenibili, e gli oli esausti stanno diventando sempre più importanti per ridurre le emissioni di gas serra.
E' un segno di speranza per l'aviazione del futuro. Come dice Fano: "Gli oli che raccogliamo oggi possono letteralmente far volare gli aerei di domani".