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Un entusiasmo così nel centrosinistra non si respirava da quasi due anni. I leader del campo largo si sono dati appuntamento ieri sera a Napoli, dove hanno brindato al «capolavoro» di Roberto Fico. Potevano affossare l’alleanza, le regionali campane, ma invece le hanno messo il turbo.
Ottimismo tra gli supporter della leader del Nazareno si taglia a fette, e dalle parti di Pd e M5S non contano le ironie sul balletto di Meloni e dei suoi vicepremier sul palco di Napoli. «Non saltellano più», ironizza pure Giuseppe Conte. Due anni e mezzo fa un’alternativa a Giorgia Meloni non esisteva, ora c’è una coalizione in salute che può vincere le elezioni.
La mossa di convocare il congresso del Pd è stata lanciata dalla segretaria Elly Schlein, che rivendica di aver incassato più voti assoluti di Fratelli d’Italia. Ma anche tra i supporter di Schlein ci sono chi chiede un cambio di passo, mentre altri ritornano a sussurrarle di convocare l'assemblea del partito.
L'opzione è sul tavolo, e anche chi fino a pochi giorni fa la smentiva dice che «vedremo». Ma la mossa presenta delle controindicazioni: riaprire il dibattito interno al partito nel mezzo della campagna per il referendum sulla giustizia non pare una strategia vincente.
Anche su chi dovrà guidare il fronte anti-Meloni c'è un dibattito, ma Schlein fa professione di ottimismo e «troveremo una soluzione condivisa. Con la legge elettorale attuale, tocca a chi prende un voto in più. Ma anche altre modalità come le primarie a cui sono apertissima».
Ottimismo tra gli supporter della leader del Nazareno si taglia a fette, e dalle parti di Pd e M5S non contano le ironie sul balletto di Meloni e dei suoi vicepremier sul palco di Napoli. «Non saltellano più», ironizza pure Giuseppe Conte. Due anni e mezzo fa un’alternativa a Giorgia Meloni non esisteva, ora c’è una coalizione in salute che può vincere le elezioni.
La mossa di convocare il congresso del Pd è stata lanciata dalla segretaria Elly Schlein, che rivendica di aver incassato più voti assoluti di Fratelli d’Italia. Ma anche tra i supporter di Schlein ci sono chi chiede un cambio di passo, mentre altri ritornano a sussurrarle di convocare l'assemblea del partito.
L'opzione è sul tavolo, e anche chi fino a pochi giorni fa la smentiva dice che «vedremo». Ma la mossa presenta delle controindicazioni: riaprire il dibattito interno al partito nel mezzo della campagna per il referendum sulla giustizia non pare una strategia vincente.
Anche su chi dovrà guidare il fronte anti-Meloni c'è un dibattito, ma Schlein fa professione di ottimismo e «troveremo una soluzione condivisa. Con la legge elettorale attuale, tocca a chi prende un voto in più. Ma anche altre modalità come le primarie a cui sono apertissima».