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Il senso di insoddisfazione è palpabile tra i magistrati italiani. Il "no" diventa sempre più diffuso, e una voce chiara si eleva all'interno dell'Associazione nazionale magistrati: Enrico Grosso. L'eccellente costituzionalista sarà il presidente onorario del Comitato per il "no", assieme ad altri esponenti dei magistrati, che si oppongono alla riforma della Giustizia e alla separazione delle carriere.
Grosso è una figura molto rispettata in mondo accademico: docente di diritto costituzionale all'Università di Torino, e ha un ruolo importante nel campo del diritto statutario italiano. Ma il suo ruolo è anche quello di leader, poiché sarà il presidente onorario del Comitato per il "no" al referendum sulla riforma della Giustizia.
Il disegno di legge che prevede la separazione delle carriere dei magistrati è stato approvato dal Senato. Ma l'Associazione nazionale magistrati, e i suoi esponenti come Enrico Grosso, non sono d'accordo. La riforma è considerata una mossa del governo per indebolire il potere giuridico, e la stessa Associazione ha già iniziato a raccolte le firme per un referendum di indirizzo costituzionale.
Grosso è una figura molto rispettata in mondo accademico: docente di diritto costituzionale all'Università di Torino, e ha un ruolo importante nel campo del diritto statutario italiano. Ma il suo ruolo è anche quello di leader, poiché sarà il presidente onorario del Comitato per il "no" al referendum sulla riforma della Giustizia.
Il disegno di legge che prevede la separazione delle carriere dei magistrati è stato approvato dal Senato. Ma l'Associazione nazionale magistrati, e i suoi esponenti come Enrico Grosso, non sono d'accordo. La riforma è considerata una mossa del governo per indebolire il potere giuridico, e la stessa Associazione ha già iniziato a raccolte le firme per un referendum di indirizzo costituzionale.