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Il mare dei Caraibi si sta scaldando. Le forze navali americane, impegnate in esercitazioni di sbarco a Porto Rico, stanno facendo temere il precipitare della situazione. La tensione tra Washington e Caracas sta aumentando, mentre Mosca lancia messaggi ambigui, suggerendo che i russi potrebbero essere pronti a intervenire.
L'ultima mossa americana è stata la pubblicazione di un video che mostra le truppe dei Marines impegnate in operazioni di addestramento. Il filmato è quasi cinematografico e sembra dimostrare la forza dell'esercito statunitense. Ma il vero obiettivo rimane sconosciuto.
La concentrazione di uomini e mezzi nei Caraibi, però, fa pensare a ben altro. L'esercito americano sta ammodernando una base navale abbandonata dopo la Guerra Fredda, suggerendo preparativi per eventuali azioni all'interno del Venezuela. La base occupa una posizione strategica e offre molto spazio per concentrare equipaggiamenti.
Washington sta anche ampliando le infrastrutture presso aeroporti civili a Porto Rico e a Saint Croix, nelle Isole Vergini americane. I due territori statunitensi si trovano a circa 800 chilometri dal Venezuela, un paese che è già sotto attacco da parte degli Stati Uniti.
Il governo venezuelano di Maduro sta facendo sentire il suo grido: "Non ci avvicinerete mai". Il presidente Maduro ha anche accusato gli Stati Uniti di tentare di creare una "guerra civile" in Venezuela. Ma Washington sembra determinato a far tremare il regime.
Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato che la sua amministrazione sta lavorando per trovare una soluzione pacifica al problema del traffico di droga nel Venezuela. Ma l'obiettivo rimane lo stesso: costruire un cambiamento radicale a Caracas.
Il Dipartimento di Giustizia americano ha comunicato al Congresso che può continuare i suoi raid contro presunti trafficanti di droga in America Latina senza il consenso del Parlamento. Ma l'opposizione sta aumentando, suggerendo che la situazione potrebbe esplodere.
La Russia sta lanciando messaggi ambigui, suggerendo che potrebbe intervenire se gli Stati Uniti non smettono di fare "manovre aggressive" nel Venezuela. Ma è difficile capire cosa vuole realmente Mosca in questo momento.
In ogni caso, la tensione nei Caraibi sta aumentando e il mondo aspetta con ansia cosa succederà prossimo.
L'ultima mossa americana è stata la pubblicazione di un video che mostra le truppe dei Marines impegnate in operazioni di addestramento. Il filmato è quasi cinematografico e sembra dimostrare la forza dell'esercito statunitense. Ma il vero obiettivo rimane sconosciuto.
La concentrazione di uomini e mezzi nei Caraibi, però, fa pensare a ben altro. L'esercito americano sta ammodernando una base navale abbandonata dopo la Guerra Fredda, suggerendo preparativi per eventuali azioni all'interno del Venezuela. La base occupa una posizione strategica e offre molto spazio per concentrare equipaggiamenti.
Washington sta anche ampliando le infrastrutture presso aeroporti civili a Porto Rico e a Saint Croix, nelle Isole Vergini americane. I due territori statunitensi si trovano a circa 800 chilometri dal Venezuela, un paese che è già sotto attacco da parte degli Stati Uniti.
Il governo venezuelano di Maduro sta facendo sentire il suo grido: "Non ci avvicinerete mai". Il presidente Maduro ha anche accusato gli Stati Uniti di tentare di creare una "guerra civile" in Venezuela. Ma Washington sembra determinato a far tremare il regime.
Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato che la sua amministrazione sta lavorando per trovare una soluzione pacifica al problema del traffico di droga nel Venezuela. Ma l'obiettivo rimane lo stesso: costruire un cambiamento radicale a Caracas.
Il Dipartimento di Giustizia americano ha comunicato al Congresso che può continuare i suoi raid contro presunti trafficanti di droga in America Latina senza il consenso del Parlamento. Ma l'opposizione sta aumentando, suggerendo che la situazione potrebbe esplodere.
La Russia sta lanciando messaggi ambigui, suggerendo che potrebbe intervenire se gli Stati Uniti non smettono di fare "manovre aggressive" nel Venezuela. Ma è difficile capire cosa vuole realmente Mosca in questo momento.
In ogni caso, la tensione nei Caraibi sta aumentando e il mondo aspetta con ansia cosa succederà prossimo.