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La Corte dei Conti ha scartato il via libera al progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto. Una decisione che mette in discussione la validità della delibera Cipess, che aveva previsto una spesa di 2,5 miliardi per l'opera.
La Corte rileva diversi difetti nella procedura. Innanzitutto, mancano alcuni documenti cruciali, come la delibera del Consiglio di Amministrazione della SdM del 29 luglio 2011, e gli atti aggiuntivi al contratto intercorso tra la Società Stretto di Messina S.p.a. e il Contraente generale.
Inoltre, la Corte chiede di verificare la conformità alle direttive Habitat e Vinca, nonché l'effettiva interlocuzione con la Commissione europea. Questo problema resta aperto e dovrà essere chiarito in sede collegiale.
I giudici contabili devono anche esaminare la questione degli esclusi dai pareri sull'opera: secondo il magistrato amministrativo, dovrebbero essere coinvolti sia l'autorità di regolazione dei trasporti (Art) che il Nars.
Tutto questo porta a dubbi sulla validità della delibera Cipess. Il governo aveva previsto una spesa di 2,5 miliardi per l'opera e aveva richiesto un maggiore livello di esplicitazione delle valutazioni effettuate dalla Corte dei Conti.
Il ministro Giorgetti ha commentato la decisione della Corte: "Il lavoro che è stato fatto dal Mit e dal Dipartimento di programmazione economica di Palazzo Chigi è un lavoro molto complicato". Tuttavia, la Corte non ha trovato sufficienti ragioni per dare il via libera al progetto.
I giudici contabili dovranno decidere se registrare o restituire l'atto al governo. La decisione della Sezione centrale di controllo di legittimità sarà quindi fondamentale per determinare il futuro del Ponte sullo Stretto.
La Corte rileva diversi difetti nella procedura. Innanzitutto, mancano alcuni documenti cruciali, come la delibera del Consiglio di Amministrazione della SdM del 29 luglio 2011, e gli atti aggiuntivi al contratto intercorso tra la Società Stretto di Messina S.p.a. e il Contraente generale.
Inoltre, la Corte chiede di verificare la conformità alle direttive Habitat e Vinca, nonché l'effettiva interlocuzione con la Commissione europea. Questo problema resta aperto e dovrà essere chiarito in sede collegiale.
I giudici contabili devono anche esaminare la questione degli esclusi dai pareri sull'opera: secondo il magistrato amministrativo, dovrebbero essere coinvolti sia l'autorità di regolazione dei trasporti (Art) che il Nars.
Tutto questo porta a dubbi sulla validità della delibera Cipess. Il governo aveva previsto una spesa di 2,5 miliardi per l'opera e aveva richiesto un maggiore livello di esplicitazione delle valutazioni effettuate dalla Corte dei Conti.
Il ministro Giorgetti ha commentato la decisione della Corte: "Il lavoro che è stato fatto dal Mit e dal Dipartimento di programmazione economica di Palazzo Chigi è un lavoro molto complicato". Tuttavia, la Corte non ha trovato sufficienti ragioni per dare il via libera al progetto.
I giudici contabili dovranno decidere se registrare o restituire l'atto al governo. La decisione della Sezione centrale di controllo di legittimità sarà quindi fondamentale per determinare il futuro del Ponte sullo Stretto.