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"A Piacenza, una tragedia senza scampo. Un uomo, colpito a morte da un compagno di squadra dell'ex fidanzata, che lo avrebbe poi ucciso con rabbia e poi consumato dalla vendetta, davano fuoco alla sua auto e si spensavano nella fiamma.
In via Cavour, un giovane di 32 anni, rispondente all'indagine 118, era stato trovato riverso in un lago di sangue. I vigili del fuoco, sventolanti le torce per soffocare le fiamme, lo avevano soccorso e gli avevano prestato sangue, ma poi era necessario chiamare il pronto soccorso per trasportarlo in ospedale. La scena era di strazio.
Il presunto aggressore, un uomo di 32 anni di origine ucraina che aveva una storia d'amore con la vittima, era stato catturato e poi si era allontanato in auto lasciando le proprie tracce perdute. Poi, una volta in zona isolata, aveva raggiunto Lusurasco sulla strada provinciale che collega Fiorenzuola a Castellarquato.
Si dice che, disperato, si sia tolto la vita davvero dando fuoco alla vettura. Il corpo era carbonizzato e serviranno analisi e autopsia per stabilire con certezza le generalità del corpicino. Questa tragedia è stata descritta come un atto di rabbia e vendetta, ma resterà sempre il nome del responsabile dell'aggressione, che ancora non è stato ufficialmente dichiarato."
In via Cavour, un giovane di 32 anni, rispondente all'indagine 118, era stato trovato riverso in un lago di sangue. I vigili del fuoco, sventolanti le torce per soffocare le fiamme, lo avevano soccorso e gli avevano prestato sangue, ma poi era necessario chiamare il pronto soccorso per trasportarlo in ospedale. La scena era di strazio.
Il presunto aggressore, un uomo di 32 anni di origine ucraina che aveva una storia d'amore con la vittima, era stato catturato e poi si era allontanato in auto lasciando le proprie tracce perdute. Poi, una volta in zona isolata, aveva raggiunto Lusurasco sulla strada provinciale che collega Fiorenzuola a Castellarquato.
Si dice che, disperato, si sia tolto la vita davvero dando fuoco alla vettura. Il corpo era carbonizzato e serviranno analisi e autopsia per stabilire con certezza le generalità del corpicino. Questa tragedia è stata descritta come un atto di rabbia e vendetta, ma resterà sempre il nome del responsabile dell'aggressione, che ancora non è stato ufficialmente dichiarato."