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Gli sprechi del settore minerale d'acqua in Italia scottano le Regioni: un litro di acqua che costa 1,50 euro può essere ricondizionato per sopperire a una domanda disperata, mentre i produttori e le concessionarie si appanneggiano le mani.
Mentre la Francia e l'Ue stanno già controllando la commercializzazione dell'acqua minerale, in Italia è ancora il caso di un business "aperto a tutti", che porta solo benefici ai grandezzi del settore.
Il problema si concentra sulle Regioni: se le concessionarie pagano solo minimi per l'utilizzo del bene pubblico, la somma incassata può essere considerata minima.
Gli ambientalisti di tutte le tendenze e anche i cittadini stanno denunciando il fenomeno che sta scatenando un mercato aperto a tutti. Mentre i produttori sminuzzano la domanda, si concentrano invece su investimenti "che portano ricadute occupazionali".
Mentre la Francia e l'Ue stanno già controllando la commercializzazione dell'acqua minerale, in Italia è ancora il caso di un business "aperto a tutti", che porta solo benefici ai grandezzi del settore.
Il problema si concentra sulle Regioni: se le concessionarie pagano solo minimi per l'utilizzo del bene pubblico, la somma incassata può essere considerata minima.
Gli ambientalisti di tutte le tendenze e anche i cittadini stanno denunciando il fenomeno che sta scatenando un mercato aperto a tutti. Mentre i produttori sminuzzano la domanda, si concentrano invece su investimenti "che portano ricadute occupazionali".