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Il maestro Perbellini torna a panettone. Lo chef veronese, celebre per i suoi ristoranti di alta qualità, ritorna a impastare una delle specialità più iconiche della tradizione natalizia italiana. Il progetto è un omaggio allo zio Enzo, figura centrale nella storia della pasticceria e punto di riferimento per intere generazioni di artigiani.
Giancarlo Perbellini, che già nel novembre scorso aveva raggiunto un importante traguardo diventando il quattordicesimo chef tristellato italiano, torna a realizzare due nuovi panettoni: uno Classico e l'altro al Cioccolato. Il panettone Classico è un omaggio alla tradizione artigianale e racchiude scorze d'arancio, cedro diamante e uvetta in un equilibrio tra dolcezza e acidità. "Un panettone che parla di casa, ma con eleganza", come commenta il chef.
L'altro panettone è pensato per chi ama le sfumature più intense, con due tipologie di cioccolato fondente: una pepita al 52 per cento e una al 45 per cento. Il risultato è un gioco di contrasti e armonie, dove l'amaro e il dolce si inseguono creando un gusto profondo e elegante.
Per Giancarlo Perbellini, "questo ritorno al panettone rappresenta un viaggio alle origini". Un modo per rendere omaggio a suo zio Enzo, che con la sua dedizione e il suo rigore ha trasmesso a tutta la sua famiglia l'amore per i lievitati e per la qualità artigianale. "Ritrovarmi oggi a collaborare insieme ai miei figli, nella pasticceria dove tutto è cominciato, è un'emozione unica".
Giancarlo Perbellini, che già nel novembre scorso aveva raggiunto un importante traguardo diventando il quattordicesimo chef tristellato italiano, torna a realizzare due nuovi panettoni: uno Classico e l'altro al Cioccolato. Il panettone Classico è un omaggio alla tradizione artigianale e racchiude scorze d'arancio, cedro diamante e uvetta in un equilibrio tra dolcezza e acidità. "Un panettone che parla di casa, ma con eleganza", come commenta il chef.
L'altro panettone è pensato per chi ama le sfumature più intense, con due tipologie di cioccolato fondente: una pepita al 52 per cento e una al 45 per cento. Il risultato è un gioco di contrasti e armonie, dove l'amaro e il dolce si inseguono creando un gusto profondo e elegante.
Per Giancarlo Perbellini, "questo ritorno al panettone rappresenta un viaggio alle origini". Un modo per rendere omaggio a suo zio Enzo, che con la sua dedizione e il suo rigore ha trasmesso a tutta la sua famiglia l'amore per i lievitati e per la qualità artigianale. "Ritrovarmi oggi a collaborare insieme ai miei figli, nella pasticceria dove tutto è cominciato, è un'emozione unica".