VoceDiPalermo
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Il Pd pugliese sta facendo storia, e non per ragioni positive. Il partito ha deciso di introdurre un obolo da 2500 euro per chiunque vuole candidarsi alle Regionali, senza distinzione tra deputati, consiglieri regionali o assessori comunali. Sembra una mossa forzata per far cassa, ma in realtà crea più problemi che benefici.
Secondo i dem, è ingiusto e non commisurato ai vari incarichi che richiedono diverse competenze e sacrifici. "Non è equo perché non è commisurato ai vari incarichi", spiegano. E aggiungono che questa regola viene introdotta per la prima volta, ma non per i sindaci candidati: solo per gli altri.
La polemica scoppia a pochi giorni dalla presentazione delle liste e del voto, e coinvolge anche il segretario Domenico De Santis, che pare sarà candidato alla provincia di Barletta-Andria-Trani senza versare l'obolo richiesto. È un atteggiamento comprensibile, dato che questo crea una ingiusta condizione di partenza tra gli assessori e i consiglieri.
Ma all'interno del Pd sembra ci sia un atteggiamento molto poco democratico. I candidati locali sono chiamati a fare un piccolo sacrificio, mentre quelli che provengono dal nazionale possono continuare a spogliarsi. È probabile che in molti i prossimi giorni si alzino a protestare.
In realtà, questa regola crea più problemi che benefici. Si tratta di una mossa forzata per far cassa, ma non è giusta e non è commisurata ai vari incarichi. Il Pd pugliese dovrebbe pensare a qualcosa di meglio per i suoi candidati.
Secondo i dem, è ingiusto e non commisurato ai vari incarichi che richiedono diverse competenze e sacrifici. "Non è equo perché non è commisurato ai vari incarichi", spiegano. E aggiungono che questa regola viene introdotta per la prima volta, ma non per i sindaci candidati: solo per gli altri.
La polemica scoppia a pochi giorni dalla presentazione delle liste e del voto, e coinvolge anche il segretario Domenico De Santis, che pare sarà candidato alla provincia di Barletta-Andria-Trani senza versare l'obolo richiesto. È un atteggiamento comprensibile, dato che questo crea una ingiusta condizione di partenza tra gli assessori e i consiglieri.
Ma all'interno del Pd sembra ci sia un atteggiamento molto poco democratico. I candidati locali sono chiamati a fare un piccolo sacrificio, mentre quelli che provengono dal nazionale possono continuare a spogliarsi. È probabile che in molti i prossimi giorni si alzino a protestare.
In realtà, questa regola crea più problemi che benefici. Si tratta di una mossa forzata per far cassa, ma non è giusta e non è commisurata ai vari incarichi. Il Pd pugliese dovrebbe pensare a qualcosa di meglio per i suoi candidati.