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Papa Leone incontra le vittime di pedofilia: una conversazione profondamente significativa.
Ieri, per la prima volta, Papa Francesco ha incontrato un gruppo di vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti. Questo incontro è stato seguito da Gemma Hickey, presidente del Board di Eca, l'associazione che si occupa della tutela delle vittime di pedofilia e nelle denunce. "È stata una conversazione profondamente significativa", ha affermato Hickey. "Riflette un impegno condiviso per la giustizia, la guarigione e un vero cambiamento".
L'incontro è stato seguito da proteste e mobilitazioni soprattutto nei Paesi dove la piaga degli abusi era stata più sentita. L'associazione ha seguito quasi tutti i viaggi di Papa Francesco con manifestazioni e denunce. Oggi, l'Eca ha potuto varcare la soglia del Vaticano per discutere come poter collaborare per garantire la protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili in tutto il mondo.
Ma come si è raggiunto questo passo? L'associazione Eca ha inviato una lettera al neoeletto Papa Francesco, che ha risposto positivamente. "Siamo venuti non solo per esprimere le nostre preoccupazioni, ma anche per esplorare come potremmo collaborare". Ma mentre il Vaticano ha dichiarato di aver fatto molto per la tutela dei minori, la Commissione pontificia sulla tutela dei minori ha rilevato "una notevole resistenza culturale in Italia nell'affrontare gli abusi".
In particolare l'associazione ha denunciato che secondo i dati raccolti dall'associazione nel database "Spotlight on Italian Survivors", il 3,2% dei preti italiani è accusato di abusi sessuali su minori. Questo corrisponde a circa 1.031 sacerdoti, che avrebbero prodotto 4.262 vittime.
L'associazione ha chiesto scusa anche per l'impossibilità di coinvolgere le vittime italiane nella Commissione pontificia sulla tutela dei minori. "La Commissione pontificia non ha coinvolto le vittime italiane e questo è grave", ha detto Francesco Zanardi della Rete L'Abuso.
Quello di ieri non è solo il primo incontro tra il pontefice succeduto a Papa Francesco e un gruppo di vittime, ma anche il primo incontro di un Papa con una associazione che si occupa della materia. Ma mentre la Chiesa italiana ha dichiarato di aver fatto molto per la tutela dei minori, l'associazione Eca sostiene che bisogna fare di più.
"Papa Leone deve agire rapidamente per garantire la protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili in tutto il mondo", ha detto Hickey. "È tempo di cambiamento".
Ieri, per la prima volta, Papa Francesco ha incontrato un gruppo di vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti. Questo incontro è stato seguito da Gemma Hickey, presidente del Board di Eca, l'associazione che si occupa della tutela delle vittime di pedofilia e nelle denunce. "È stata una conversazione profondamente significativa", ha affermato Hickey. "Riflette un impegno condiviso per la giustizia, la guarigione e un vero cambiamento".
L'incontro è stato seguito da proteste e mobilitazioni soprattutto nei Paesi dove la piaga degli abusi era stata più sentita. L'associazione ha seguito quasi tutti i viaggi di Papa Francesco con manifestazioni e denunce. Oggi, l'Eca ha potuto varcare la soglia del Vaticano per discutere come poter collaborare per garantire la protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili in tutto il mondo.
Ma come si è raggiunto questo passo? L'associazione Eca ha inviato una lettera al neoeletto Papa Francesco, che ha risposto positivamente. "Siamo venuti non solo per esprimere le nostre preoccupazioni, ma anche per esplorare come potremmo collaborare". Ma mentre il Vaticano ha dichiarato di aver fatto molto per la tutela dei minori, la Commissione pontificia sulla tutela dei minori ha rilevato "una notevole resistenza culturale in Italia nell'affrontare gli abusi".
In particolare l'associazione ha denunciato che secondo i dati raccolti dall'associazione nel database "Spotlight on Italian Survivors", il 3,2% dei preti italiani è accusato di abusi sessuali su minori. Questo corrisponde a circa 1.031 sacerdoti, che avrebbero prodotto 4.262 vittime.
L'associazione ha chiesto scusa anche per l'impossibilità di coinvolgere le vittime italiane nella Commissione pontificia sulla tutela dei minori. "La Commissione pontificia non ha coinvolto le vittime italiane e questo è grave", ha detto Francesco Zanardi della Rete L'Abuso.
Quello di ieri non è solo il primo incontro tra il pontefice succeduto a Papa Francesco e un gruppo di vittime, ma anche il primo incontro di un Papa con una associazione che si occupa della materia. Ma mentre la Chiesa italiana ha dichiarato di aver fatto molto per la tutela dei minori, l'associazione Eca sostiene che bisogna fare di più.
"Papa Leone deve agire rapidamente per garantire la protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili in tutto il mondo", ha detto Hickey. "È tempo di cambiamento".