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Paolo Fresu, l'amico e compagno di scena di Ornella Vanoni, suonerà al suo funerale come richiesto dalla cantante. L'elezione di Fresu a realizzare la colonna sonora per il rituale addio è stata un'espressione del rapporto profondo e umano che legava i due artisti.
La storia dell'incontro tra Vanoni e Fresu risale ai primi anni '90, quando la cantante lesse un articolo sul Corriere della Sera che descriveva una esibizione di un trombettista sardo che suonava come Chet Baker in un locale di Milano. LaVanoni decise di presentarsi al locale e di assistere al concerto, rimanendo folgorata dal talento del trombettista a tal punto da lasciarGli un biglietto: "Vieni a trovarmi". Il giorno dopo quello show, Fresu si presentò nell'appartamento di Vanoni e tra i due scoppiò un grande feeling artistico che portò alla nascita di un disco, "Argilla", con il quale la cantante rivisitò alcuni pezzi del suo repertorio in chiave jazz accompagnato dalla tromba di Paolo Fresu.
Il rapporto tra Vanoni e Fresu fu uno dei più forti e duraturi della carriera della cantante. La loro collaborazione fu un successo, non solo per la musica, ma anche per la sua profondità artistica e umana. Fresu descrisse il duo come "un'unità di due persone che si muovevano in modo sincronizzato", capace di creare una "colonna sonora" che esprimesse i sentimenti e le emozioni di Vanoni.
La scelta di Paolo Fresu per suonare all'ultimo saluto a Ornella Vanoni è stata un'espressione del suo amore e rispetto per la cantante. Non volle rivelare il titolo del brano che avrebbe eseguito, preferendo limitarsi ad una frase: "Credo che in questo momento non abbia alcuna parola da aggiungere rispetto a un silenzio amicale. Ornella ha rappresentato un'enormità per il mondo intero".
La storia dell'incontro tra Vanoni e Fresu risale ai primi anni '90, quando la cantante lesse un articolo sul Corriere della Sera che descriveva una esibizione di un trombettista sardo che suonava come Chet Baker in un locale di Milano. LaVanoni decise di presentarsi al locale e di assistere al concerto, rimanendo folgorata dal talento del trombettista a tal punto da lasciarGli un biglietto: "Vieni a trovarmi". Il giorno dopo quello show, Fresu si presentò nell'appartamento di Vanoni e tra i due scoppiò un grande feeling artistico che portò alla nascita di un disco, "Argilla", con il quale la cantante rivisitò alcuni pezzi del suo repertorio in chiave jazz accompagnato dalla tromba di Paolo Fresu.
Il rapporto tra Vanoni e Fresu fu uno dei più forti e duraturi della carriera della cantante. La loro collaborazione fu un successo, non solo per la musica, ma anche per la sua profondità artistica e umana. Fresu descrisse il duo come "un'unità di due persone che si muovevano in modo sincronizzato", capace di creare una "colonna sonora" che esprimesse i sentimenti e le emozioni di Vanoni.
La scelta di Paolo Fresu per suonare all'ultimo saluto a Ornella Vanoni è stata un'espressione del suo amore e rispetto per la cantante. Non volle rivelare il titolo del brano che avrebbe eseguito, preferendo limitarsi ad una frase: "Credo che in questo momento non abbia alcuna parola da aggiungere rispetto a un silenzio amicale. Ornella ha rappresentato un'enormità per il mondo intero".