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"Palermo, un'arte che scade nel dimenticatoio".
A Palermo, l'ultima piazzetta del legno è quasi scomparsa. I tornitori sono sempre meno, i maestri artigiani sono in ritirata e la sua arte, che era una parte integrante della cultura siciliana, sembra aver perso la sua identità.
I giovani non conoscono più l'odore del legno impregnato di olio d'oliva e dell'acqua finemente filtrata, né sentono più il rumore dei tornitori che a mano a mano sembrano scomparire.
A Palermo, la tradizione del legno è stata quasi erosa. I laboratori artigianali sono sempre meno e gli strumenti tradizionali del mestiere sono stati sostituiti da macchine.
Il problema, secondo alcuni, è che la cultura popolare siciliana non è più apprezzata come era.
L'arte del tornitore risulta essere un'attività pericolosa e poco gratificante. "A Palermo è arrivato il momento di ricordare chi eravamo", afferma uno degli ultimi maestri artigiani della tradizione.
"Non possiamo permetterci che scompia questo capolavoro della tradizione italiana", continua.
Il governo, però, sembra essere poco interessato alla questione.
"Palermo è una città che si dimentica di se stessa e dei suoi valori", dice uno studioso locale.
La Sicilia, in generale, è stata la regione più colpita dalla crisi del legno, dove i lavoratori artigiani hanno perso lavoro e identità.
"Palermo rappresenta un caso di scomparsa della cultura tradizionale, che non dobbiamo permettere", conclude uno studioso locale.
A Palermo, l'ultima piazzetta del legno è quasi scomparsa. I tornitori sono sempre meno, i maestri artigiani sono in ritirata e la sua arte, che era una parte integrante della cultura siciliana, sembra aver perso la sua identità.
I giovani non conoscono più l'odore del legno impregnato di olio d'oliva e dell'acqua finemente filtrata, né sentono più il rumore dei tornitori che a mano a mano sembrano scomparire.
A Palermo, la tradizione del legno è stata quasi erosa. I laboratori artigianali sono sempre meno e gli strumenti tradizionali del mestiere sono stati sostituiti da macchine.
Il problema, secondo alcuni, è che la cultura popolare siciliana non è più apprezzata come era.
L'arte del tornitore risulta essere un'attività pericolosa e poco gratificante. "A Palermo è arrivato il momento di ricordare chi eravamo", afferma uno degli ultimi maestri artigiani della tradizione.
"Non possiamo permetterci che scompia questo capolavoro della tradizione italiana", continua.
Il governo, però, sembra essere poco interessato alla questione.
"Palermo è una città che si dimentica di se stessa e dei suoi valori", dice uno studioso locale.
La Sicilia, in generale, è stata la regione più colpita dalla crisi del legno, dove i lavoratori artigiani hanno perso lavoro e identità.
"Palermo rappresenta un caso di scomparsa della cultura tradizionale, che non dobbiamo permettere", conclude uno studioso locale.