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"Cavallucci marini: 150 esemplari rilasciati in mare dopo 12 mesi di crescita"
Dopo dodici mesi di cura e crescita, oltre 150 giovani cavallucci marini sono stati rilasciati nelle acque protette del Mar Piccolo di Taranto. La seconda missione di reinsediamento di questa specie minacciata, dopo il primo rilascio nel maggio scorso con 100 piccoli tornati in mare, è stata effettuata dal progetto "Reinforcement/Supplementation" per popolare un'area che ha perso il 90% degli esemplari negli ultimi anni.
I giovani cavallucci marini sono stati trasmessi all'Acquario di Genova e studiati nel comportamento per perfezionare i protocolli di riproduzione. Prima del rilascio, ogni esemplare è stato fotografato su entrambi i lati del capo, creando una sorta di "carta d'identità biologica" che permetterà ai ricercatori di riconoscere i cavallucci marini nei prossimi 12 mesi di monitoraggio.
Il Mar Piccolo di Taranto era fino a poco tempo fa un luogo di sosta importante per le specie di cavallucci marini del Mediterraneo, ma dal 2016 ha assistito a un forte calo delle due specie con una diminuzione della densità complessiva del 90%. Le minacce agli esemplari sono state il riscaldamento globale, le ondate di calore, le catture accidentali della pesca artigianale, la frammentazione degli habitat e il commercio illegale di organismi marini.
Il progetto di reinsediamento è stato finanziato da diverse istituzioni, tra cui l'Acquario di Genova, il comune di Taranto, il CNR/IAS di Palermo, Rockwool, One Ocean Foundation, Marevivo Puglia e l'università di Bari.
Dopo dodici mesi di cura e crescita, oltre 150 giovani cavallucci marini sono stati rilasciati nelle acque protette del Mar Piccolo di Taranto. La seconda missione di reinsediamento di questa specie minacciata, dopo il primo rilascio nel maggio scorso con 100 piccoli tornati in mare, è stata effettuata dal progetto "Reinforcement/Supplementation" per popolare un'area che ha perso il 90% degli esemplari negli ultimi anni.
I giovani cavallucci marini sono stati trasmessi all'Acquario di Genova e studiati nel comportamento per perfezionare i protocolli di riproduzione. Prima del rilascio, ogni esemplare è stato fotografato su entrambi i lati del capo, creando una sorta di "carta d'identità biologica" che permetterà ai ricercatori di riconoscere i cavallucci marini nei prossimi 12 mesi di monitoraggio.
Il Mar Piccolo di Taranto era fino a poco tempo fa un luogo di sosta importante per le specie di cavallucci marini del Mediterraneo, ma dal 2016 ha assistito a un forte calo delle due specie con una diminuzione della densità complessiva del 90%. Le minacce agli esemplari sono state il riscaldamento globale, le ondate di calore, le catture accidentali della pesca artigianale, la frammentazione degli habitat e il commercio illegale di organismi marini.
Il progetto di reinsediamento è stato finanziato da diverse istituzioni, tra cui l'Acquario di Genova, il comune di Taranto, il CNR/IAS di Palermo, Rockwool, One Ocean Foundation, Marevivo Puglia e l'università di Bari.