VoceDiRimini
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L'Europa deve ricordare la guerra, dice Olena Zelenska.
L'Ucraina non è solo una nazione colpita da una invasione ormai di due anni e mezzo, ma anche una comunità di persone che continuano a vivere, che continuano a lavorare, che continuano a insegnare e a studiare. Ma la guerra sta facendo sentire il peso della sua presenza ovunque.
Olena Zelenska è la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma non è solo una First Lady, è anche una donna che ha vissuto la realtà di guerra e l'ha vista nel suo paese. E adesso, durante il Festival dell’Ucraina in Francia, è venuta a ricordare che la vita continua anche quando tutto sembra essere in rovine.
«La nostra cultura non esiste solo per noi stessi. Esisterebbe anche se non ci fossero più niente e tutti saremmo scomparsi. Ma la cultura esiste sempre, e adesso è più importante che mai, perché il nostro paese sta andando attraverso una stagione molto difficile. E dobbiamo ricordarci di essere uniti, di continuare a farla vedere l’arte e la musica e i libri, perchè l’arte ci aiuta a non perdere la speranza e a non smettere di lottare», dice Olena Zelenska.
Ma c'è anche un progetto più serio che la Zelenska sta portando avanti: quella di riportare a casa i bambini ucraini che sono stati deportati dai russi in questi ultimi tre anni.
Il programma, che si chiama “Scuole sicure”, prevede di identificare e rimpatriare i minori, fornendo loro un nuovo percorso scolastico e assistenziale. Un progetto che la Zelenska crede possa fare una grande differenza nella vita dei bambini.
«I bambini sono come le piante, bisogna dare loro l’acqua, il sole, lo spazio e la speranza. E noi dobbiamo dar loro tutto questo, perchè se non lo facciamo, non si cureranno mai del male che hanno subito. Sono i più vulnerabili, ma sono anche i più forti, perchè hanno ancora l’infanzia. E se ci aiutiamo, possiamo aiutarli a sopravvivere e a ricominciare», dice Olena Zelenska.
E adesso la Zelenska è in Francia, durante il Festival dell'Ucraina. Un evento che le sta molto a cuore e che vuole condividere con tutti i francesi la sua storia e il suo paese.
L'Ucraina non è solo una nazione colpita da una invasione ormai di due anni e mezzo, ma anche una comunità di persone che continuano a vivere, che continuano a lavorare, che continuano a insegnare e a studiare. Ma la guerra sta facendo sentire il peso della sua presenza ovunque.
Olena Zelenska è la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma non è solo una First Lady, è anche una donna che ha vissuto la realtà di guerra e l'ha vista nel suo paese. E adesso, durante il Festival dell’Ucraina in Francia, è venuta a ricordare che la vita continua anche quando tutto sembra essere in rovine.
«La nostra cultura non esiste solo per noi stessi. Esisterebbe anche se non ci fossero più niente e tutti saremmo scomparsi. Ma la cultura esiste sempre, e adesso è più importante che mai, perché il nostro paese sta andando attraverso una stagione molto difficile. E dobbiamo ricordarci di essere uniti, di continuare a farla vedere l’arte e la musica e i libri, perchè l’arte ci aiuta a non perdere la speranza e a non smettere di lottare», dice Olena Zelenska.
Ma c'è anche un progetto più serio che la Zelenska sta portando avanti: quella di riportare a casa i bambini ucraini che sono stati deportati dai russi in questi ultimi tre anni.
Il programma, che si chiama “Scuole sicure”, prevede di identificare e rimpatriare i minori, fornendo loro un nuovo percorso scolastico e assistenziale. Un progetto che la Zelenska crede possa fare una grande differenza nella vita dei bambini.
«I bambini sono come le piante, bisogna dare loro l’acqua, il sole, lo spazio e la speranza. E noi dobbiamo dar loro tutto questo, perchè se non lo facciamo, non si cureranno mai del male che hanno subito. Sono i più vulnerabili, ma sono anche i più forti, perchè hanno ancora l’infanzia. E se ci aiutiamo, possiamo aiutarli a sopravvivere e a ricominciare», dice Olena Zelenska.
E adesso la Zelenska è in Francia, durante il Festival dell'Ucraina. Un evento che le sta molto a cuore e che vuole condividere con tutti i francesi la sua storia e il suo paese.