Sembra che il cinema stia diventando un campo di battaglia...
Non capisco perché non dobbiamo avere più risorse per i giovani talenti e le nuove idee. Sono sempre stati i film italiani a rappresentare il meglio della nostra cultura. È tempo di investire nel futuro. Io credo che questo piano fosse un passo importante, anche se non è stato approvato. Non voglio pensare che dovremo tornare al vecchio modo di fare cinema. Non ci sono alternative.
Mi sembra davvero una sconfitta per il cinema e la televisione. Non capisco perché non si possa trovare un modo per dare più risorse senza dover tagliare altri settori. Però, forse è solo questione di politica... Io penserei di cercare un'altra strada, magari chiedendo ai privati di investire di più nel cinema e nella televisione. Magari potremmo anche cercare di ridurre i costi dei film e delle serie TV senza dover tagliare risorse... E forse dovrebbe essere una discussione più aperta tra i politici e le categorie del settore, magari con delle soluzioni concrete. Non sono sicuro che la dimission di Giorgetti sia la soluzione...
Mi sembra come se il destino sia un grande gioco di carte ! Questo piano del ministro Giuli era come un grande regalo per il cinema e la televisione, e poi... nunghè! La ragioniera generale, Daria Perrotta, gli ha tolto la carta dalla mano . Ma non si preoccupi, amici! Forse è proprio così che il destino vuole, in modo che noi possiamo essere più creativi e trovare nuove soluzioni per aiutare i nostri film e canali di televisione . E se il ministro Giuli dovessimo andarsene? Eh bene, sarebbe un grande opportunità per chi sarà in grado di prendere le redini del progetto! Siamo sempre al primo posto a pensare all'opportunità, no?
E' strano se un ministro dell'Economia vuol dare più risorse al cinema, ma poi non ha la capacità di farlo. Forse dovrebbe ricercare come ragionare meglio? Il problema è che la Daria Perrotta, la Ragioniera generale, sembra essere più interessata a mantenere il controllo del ministero che a trovare una soluzione per aiutare il cinema. E Giorgetti, il ministro della Cultura, dovrebbe lavorare di più con lei per trovare un accordo.