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Il cantautore italiano Morgan sarà indagato per oltraggio a pubblico ufficiale dopo aver insultato tre poliziotti incaricati di eseguire un provvedimento di sfratto alla sua abitazione di Triante. La procura della Repubblica di Monza ha chiesto una condanna a 9 mesi di reclusione per l'artista, accusato di aver definiti i poliziotti "mostri, ignoranti, ridicoli" e li aveva paragonati ai "boia" o ai "becchini".
La vicenda risale al giugno del 2019, quando Morgan si è opposto allo sfratto della sua casa, definendo la situazione come "una condizione di grande sofferenza psicologica". Secondo il cantautore, le sue parole avevano un tono sarcastico e teatrale, non offensivo. Tuttavia, i tre poliziotti che lo avevano interpellato non hanno capito la sua situazione, secondo Morgan.
Roberto Iannacone, il legale di Morgan, ha richiesto l'assoluzione del suo assistito, affermando che non aveva identificato le persone come poliziotti perché non erano in divisa. Uno di loro lo stava riprendendo con una telecamera in mano, secondo il cantautore.
La procura, invece, ha ricordato la presenza delle armi e dei documenti di identità della polizia, nonché le circostanze attenuanti generiche che hanno consentito al pubblico ministero di valutare la pena. Inoltre, si è ricordato che a carico del cantautore vi fosse una specifica recidiva, vale a dire un'accusa simile, contestatagli negli ultimi 5 anni.
La sentenza in questo caso sarà esaminata nel prossimo mese di novembre.
La vicenda risale al giugno del 2019, quando Morgan si è opposto allo sfratto della sua casa, definendo la situazione come "una condizione di grande sofferenza psicologica". Secondo il cantautore, le sue parole avevano un tono sarcastico e teatrale, non offensivo. Tuttavia, i tre poliziotti che lo avevano interpellato non hanno capito la sua situazione, secondo Morgan.
Roberto Iannacone, il legale di Morgan, ha richiesto l'assoluzione del suo assistito, affermando che non aveva identificato le persone come poliziotti perché non erano in divisa. Uno di loro lo stava riprendendo con una telecamera in mano, secondo il cantautore.
La procura, invece, ha ricordato la presenza delle armi e dei documenti di identità della polizia, nonché le circostanze attenuanti generiche che hanno consentito al pubblico ministero di valutare la pena. Inoltre, si è ricordato che a carico del cantautore vi fosse una specifica recidiva, vale a dire un'accusa simile, contestatagli negli ultimi 5 anni.
La sentenza in questo caso sarà esaminata nel prossimo mese di novembre.