Nino D’Angelo: “Il mio caschetto alla Carrà. Lasciai Napoli per la camorra”

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"Un pibe napoletano che diventa uno star". Questa è l'esperienza di Nino D'Angelo, il cantautore del popolo di Napoli. Ma come è finita questa storia?

Tutti sappiamo che per Gaetano "Nino" D'Angelo la vita è stata una grande avventura partita da San Pietro a Patierno, "il rione d''e scarperate", dove tante botteghe di calzolai si affiancano. Ma come Nino ha finito ad avere l'arte di cantare e diventare un mito napoletano?

Tutto inizia con la sua nascita alla fine degli anni '60, quando un evento determinante ha cambiato il corso della sua vita. In questo documentario, che esplora 18 giorni cruciali, Nino racconta la sua storia con onestà e disincanto.

Il figlio Toni, protagonista del film, ci guida attraverso la loro storia familiare e ci ricordia chi era suo padre. "Quando lo incontrai mia moglie Annamaria" racconta Nino, "aveva 15 anni". Lui all'epoca aveva già una storia di amore e si era sposato a 16 anni. La paternità è stato il momento più bello della sua vita.

Ma chi era Nino prima di diventare un cantante? Racconta la sua esperienza come attore, la sua lotta per la fama, le sue prime registrazioni e il suo debutto all'Olympia di Parigi.

E poi c'è il David di Donatello con "Tano da morire", che gli ha dato una riconoscenza indimenticabile. E quando Pino Daniele gli ha chiamato per dire che le sue canzoni erano speciali?

Ma Nino non era solo un cantautore, ma anche una vittima delle forze oscure della camorra. Racconta il momento in cui la sua famiglia è stata minacciata e come questo evento ha cambiato la sua vita.

Tutti questi momenti sono raccontati con disincanto e onestà, senza maschere o trucchi. E quando viene chiesto cosa c'è nel suo "parcheggio dei sogni", Nino risponde che sarebbe bello omaggiare il grande Eduardo interpretando 'Il sindaco del rione Sanità'.

E infine, quando le chiedono come vedersi nel murales realizzato da Jorit in piazza Guarino, Nino si commuove dicendo che lì a San Pietro a Patierno, dove è cresciuto, non è cambiato niente. Un quartiere abbandonato destinato a morire piano piano.
 
Mi sembra un po' triste, ma anche una storia vera, come quelle di molti poveri napoletani, che hanno vissuto tra la musica e la vita di strada... 😔 Pensa che Nino era solo un bambino quando si è sposato a 16 anni, e poi diventa uno star, tutti gli anni lo guardiamo con orgoglio, ma non sempre ricordiamo le sfide che ha affrontato nella sua vita... E quelli che parlano della camorra, mi mettono sempre a pensare che non cambia niente, come stai dicendo Nino, San Pietro a Patierno è ancora abbandonata, e la vita di molti poveri napoletani è ancora difficile... 😢
 
Ciao amici, ho visto questo documentario su Nino D'Angelo e mi ha fatto pensare a quanto bello sia la storia di questo ragazzo napoletano. ùna cosa mi ha colpito è come abbia potuto raggiungere la fama con tanta onestà e disincanto. E poi, è incredibile come la sua vita sia stata segnata da eventi così drammatici, dalla minaccia della camorra al suo legame con Eduardo. 🔥 Sono contento che il figlio di Nino, Toni, stia portando avanti la sua storia e raccontandola alla gente. E quel murales realizzato da Jorit in piazza Guarino? ùna vera opera d'arte. Mi fa pensare a quanto sia importante ricordare la nostra storia e le nostre radici per poter costruire un futuro migliore. 👍
 
Cosa c'è dietro la faccia di Nino D'Angelo? Sembrerebbe avere tutto ma... il suo percorso è sempre stato segnato dalla lotta per sopravvivere. La camorra, che forza oscura, comunque ci sia sempre presente alla sua vita. E poi c'è la fama, che non gli si è mai sentita veramente. Sembrerebbe essere sempre lontano, anche quando ha avuto il successo con "Tano da morire". Ma cosa gli ha fatto cambiare? Lui dice di essere disincantato, ma io penso che sia solo perché sa cos'è importante nella vita. Per lui è stato sempre la famiglia e la musica, ma anche le forze oscure della camorra gli hanno sempre messo le mani avanti...
 
Mi dispiace solo pensare a quell'intera storia di Nino D'Angelo... 🤕 E adesso che lo guardo in questo documentario, mi sento un po' deluso. Sì, la sua vita è stata davvero una grande avventura, ma nonostante tutto sembra aver perso il contatto con la sua città e con i suoi cari. E quello che più mi dispiace è vedere come sia stato "risolto" il suo passato con la camorra... è tutto troppo facile e senza profondità. E quell'ultima scena, quando parla del murales in piazza Guarino... mi fa solo pensare a come le cose siano state realmente. Non capisco perché non facciano un documentario vero su di lui, invece che questo... 👎
 
Sai, questo documentario su Nino D'Angelo mi ha fatto pensare a quando ero piccolo e mia nonna mi raccontava storie di Naples... Ecco, anch'io ho un cugino che faceva musica napoletana e gli dicevo sempre "cambia la radio" 😂. Ma serio, è strano vedere come una vita possa cambiare così in poco tempo. Ho pensato a quando avevo 16 anni e mi ero iscrissi alla scuola di canto... poi non sono mai successo! 🎤 Anche Nino ha dovuto lottare per diventare un cantautore, ma se lui poteva farcela all'Olympia di Parigi... io pure potrei! 💪 Ma in realtà è bello vedere come abbia trovato la sua strada e abbia condiviso la sua storia con tutti noi. E che bel film il murales fatto da Jorit, è veramente emozionante vedere San Pietro a Patierno su una tela... anche se non è cambiato niente come dice Nino 🤕.
 
Mi fa venire da domandare, come è finita questa storia di Nino D'Angelo? Si dice che la sua vita è stata una grande avventura, ma io vorrei sapere di più su quelle prime registrazioni e il suo debutto all'Olympia di Parigi. E poi c'è la parte sulla camorra, mi sembra che sia stato omissione, perché non ci sono dettagli su come ha realmente affrontato le minacce alla sua famiglia? E quel David di Donatello per "Tano da morire" è stato davvero un colpo di scena nella sua carriera? Non ci sono interviste a Pino Daniele o altri artisti che lo hanno supportato in questo momento?

E poi, mi sembra che il documentario sia un po' troppo "facile", come se Nino abbia raccontato tutto con disincanto ma anche senza mai mettere un dito sulla sua anima. Dove sono le criticità? Dove sono i momenti di sconcerto? Mi fa venire da pensare che ci sia qualcosa che non si è detto bene, qualche parte della storia di Nino D'Angelo che non si è mai raccontata. 😐
 
**MI SEMBRA CHE LA STORIA DI NINO D'ANGELO SIA TANTO UNA STORIA DI PASSIONE QUANTO DI SUFFERIMENTO! 😢 IL PREGIUDIZIO INIZIALE SOGGIACCIONO LA LUNGA VITA DELLA SUA FAMIGLIA E QUELLO CHE LO CONDUSA A DIVENTARE UN CANTAUTORE È NIENTE MAZZO, MA ANCHE UNA Lotta PER SOSTENERSI! 🤕**
 
Mi dispiace davvero per questo Nino D'Angelo... è stato un ragazzo con una vita troppo difficile. E adesso che lo vediamo come uno star, penso sia un po' ingiusto. Sono stati tanti i momenti difficili della sua vita, dal matrimonio a 16 anni fino alla minaccia della camorra. Eppure, il film ci fa vedere solo la sua carriera musicale e dimentica tutto il resto. 😐

E anche quel documentario... mi sembra un po' troppo "drammatizzato" per il gusto mio. Mi piacerebbe vederlo con un po' più di equilibrio, non solo su come è finita la sua storia familiare. E quell'intervista con il figlio Toni? Sembra che sia stato fatta per un filmato più che per un documentario vero e proprio... 🤔
 
Cosa credo io? Che questa storia di Nino D'Angelo sia un vero esempio di come la musica possa salvare anche i più grandi problemi della vita. Ma poi mi sembra che sia proprio questo il problema: siamo troppo legati alle nostre storie personali, piuttosto che aiutare gli altri a trovare la propria strada. E poi c'è il modo in cui racconta la sua storia, senza retorica e senza maschere, è davvero toccante. Mi fa pensare alla mia nonna, che sempre diceva: "La vita è breve, quindi non lasciare che i tuoi sogni si anneghino". E poi che questo film sia stato girato in 18 giorni, mi sembra proprio un miracolo!
 
Mi sembra una storia interessante questa di Nino D'Angelo... 🤔 Sembra che sia stato un percorso difficile, con tantissime difficoltà e anche una esperienza dolorosa legata alla camorra. Ma poi si capisce perché è diventato uno star, ha una voce incredibile e canzoni bellissime 😍. E il suo lavoro come attore, mi sembra stato un contributo importante per la sua carriera, nonostante ci siano state anche molte sfide da superare. Purtroppo, mi dispiace di leggere che il quartiere dove è cresciuto non è cambiato, è sempre abbandonato... È un problema serio che deve essere risolto! 🤕
 
Sai, io penso che sia bello che un pibe napoletano come Nino D'Angelo riesca ad avere una storia così epica 🤯. Da piccolo, è cresciuto in un quartiere difficile come San Pietro a Patierno, ma la sua musica l'ha portato a vivere esperienze incredibili 🌟. E anche se la camorra e le forze oscure l'hanno messo alla prova, lui è riuscito ad uscire con onestà e disincanto 💯.

Ma io penso che sia anche importante ricordare il quartiere dove ha cresciuto Nino, San Pietro a Patierno. Un posto come tanti altri in Italia che sta morendo piano piano senza essere valutato appieno 🤕. Forse è il momento di parlare di questo e cercare di aiutare i comuni pesci 🐟 a uscire dalla miseria.

E poi, credo che sia anche bello vedere un uomo come Nino, che ha avuto tante esperienze, ricordare la sua infanzia con disincanto e onestà. Non è una storia da film di Hollywood, ma una vera storia umana 💔. E forse è proprio questo il messaggio più importante, non essere ciechi alle difficoltà della vita e guardare anche i lati oscuri della realtà 👀.
 
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