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I naufragi sul Mediterraneo continuano a colpire le vittime. Almeno quaranta migranti subsahariani, tra cui diversi neonati, sono morti in un tragico naufragio avvenuto alla volta di Salakta, nella Tunisia. La piccola imbarcazione, sovraffollata, conteneva una settantina di persone. Il caso è stato denunciato dalla Guardia Costiera tunisina, che ha tratto in salvo trenta migranti.
Il naufragio è il quattordicesimo nella rotta del Mediterraneo centrale da quasi una settimana. Le vittime sono state conteggiate tra le decine. Dal 2014 ad oggi, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni registra almeno 32.803 morti o dispersi.
La Tunisia e la Libia sono i principali punti di partenza dei migranti che cercano di raggiungere l'Europa. A Lampedusa, nel giro di poche ore sono stati registrati sette sbarchi, tra cui tre partiti dalla Tunisia e quattro dall'Africa settentrionale.
La comunità cattolica ha condannato il naufragio, denunciando l'immobilismo dell'Europa. Mons. Gian Carlo Perego ha chiesto di tracciare un canale umanitario nel Mediterraneo per aiutare le persone in fuga.
I dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati mostrano che 55.976 persone sono sbarcate sulle coste italiane dal 2025, la stragrande maggioranza provenienti dalla Libia. Le autorità tunisine hanno iniziato a smantellare i campi informali per migranti vicino a Sfax, ospitando circa 20.000 persone.
I dati dell'Afp riportano che il presidente tunisino Kais Saied ha invitato l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) a intensificare gli sforzi per garantire il "rimpatrio volontario" dei migranti irregolari nei loro Paesi.
Il naufragio è il quattordicesimo nella rotta del Mediterraneo centrale da quasi una settimana. Le vittime sono state conteggiate tra le decine. Dal 2014 ad oggi, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni registra almeno 32.803 morti o dispersi.
La Tunisia e la Libia sono i principali punti di partenza dei migranti che cercano di raggiungere l'Europa. A Lampedusa, nel giro di poche ore sono stati registrati sette sbarchi, tra cui tre partiti dalla Tunisia e quattro dall'Africa settentrionale.
La comunità cattolica ha condannato il naufragio, denunciando l'immobilismo dell'Europa. Mons. Gian Carlo Perego ha chiesto di tracciare un canale umanitario nel Mediterraneo per aiutare le persone in fuga.
I dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati mostrano che 55.976 persone sono sbarcate sulle coste italiane dal 2025, la stragrande maggioranza provenienti dalla Libia. Le autorità tunisine hanno iniziato a smantellare i campi informali per migranti vicino a Sfax, ospitando circa 20.000 persone.
I dati dell'Afp riportano che il presidente tunisino Kais Saied ha invitato l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) a intensificare gli sforzi per garantire il "rimpatrio volontario" dei migranti irregolari nei loro Paesi.