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A Catanzaro, dove si studia per l'edilizia e il commercio, si è aperta una moschea. È la prima di questo tipo dentro un ateneo italiano. Il rettore dell'Università Magna Grecia, Giovanni Cuda, ha firmato un accordo con l'imam Antonio Omar Carioti, che ha reso possibile la costruzione della struttura religiosa, una piccola ma comunque importante presenza per la comunità musulmana.
Ma il caso non è stato senza polemiche. Anzi, è finito in Parlamento dove la ministra dei Beni Culturali e del Pubblico Patronage, Giulia Bernini, deve rispondere all'interrogazione di Rossano Sasso, deputato leghista. La domanda del politico ha posto l'attenzione su come è stata gestita la costruzione della moschea, se è stata seguita tutta la normativa e se ci sono stati accordi particolari con il rettore dell'università.
Perché una moschea all'interno di un ateneo? La risposta è semplice: per servire la comunità musulmana locale. Ma non è solo questione di religione, è anche di diritto allo studio e alla partecipazione sociale. E proprio su questo aspetto si è concentrata l'attenzione del politico.
Ma il caso non è stato senza polemiche. Anzi, è finito in Parlamento dove la ministra dei Beni Culturali e del Pubblico Patronage, Giulia Bernini, deve rispondere all'interrogazione di Rossano Sasso, deputato leghista. La domanda del politico ha posto l'attenzione su come è stata gestita la costruzione della moschea, se è stata seguita tutta la normativa e se ci sono stati accordi particolari con il rettore dell'università.
Perché una moschea all'interno di un ateneo? La risposta è semplice: per servire la comunità musulmana locale. Ma non è solo questione di religione, è anche di diritto allo studio e alla partecipazione sociale. E proprio su questo aspetto si è concentrata l'attenzione del politico.