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Monica Guerritore ha deciso di esplorare le profondità della personalità di Anna Magnani nella sua nuova regia cinematografica "Anna", presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. La pellicola racconta la storia della grande attrice, dalle vittorie al dolore, dalla passione amorosa affermata per Roberto Rossellini, dal legame con gli amici e la città che l'aveva plasmato.
La Magnani, famosa per il suo ruolo in "Roma città aperta" e vincitrice dell'Oscar per "La Rosa Tatuata", aveva un doppio spettro: una stella cinematografica brillante e una donna tormentata dalla vita. Monica Guerritore ha voluto catturare questo dualismo, mostrando la Magnani come una donna complessa, con una vita privata segreta di dolori e difficoltà.
"Il racconto che faccio è quello della donna che c'è sotto a questa grande donna", spiega Guerritore. "La vita femminile, la vita della donna, quell'aspetto che non sempre viene messo in luce, ma è parte fondamentale di chi era Anna Magnani". La regia mette in evidenza la forza e il coraggio di questa figura epica e tragica, un mito che continua a plasmare il nostro immaginario.
La magnanimità di Guerritore sta nel riconoscere la fragilità della persona di Anna Magnani, una donna che affrontò le difficoltà con forza e coraggio, ma anche con vulnerabilità. "Il fatto che poi non c'è niente da fare", sottolinea l'autrice, "lascia senza fiato il pubblico, è come essere indifeso, la vita va così".
La Magnani, famosa per il suo ruolo in "Roma città aperta" e vincitrice dell'Oscar per "La Rosa Tatuata", aveva un doppio spettro: una stella cinematografica brillante e una donna tormentata dalla vita. Monica Guerritore ha voluto catturare questo dualismo, mostrando la Magnani come una donna complessa, con una vita privata segreta di dolori e difficoltà.
"Il racconto che faccio è quello della donna che c'è sotto a questa grande donna", spiega Guerritore. "La vita femminile, la vita della donna, quell'aspetto che non sempre viene messo in luce, ma è parte fondamentale di chi era Anna Magnani". La regia mette in evidenza la forza e il coraggio di questa figura epica e tragica, un mito che continua a plasmare il nostro immaginario.
La magnanimità di Guerritore sta nel riconoscere la fragilità della persona di Anna Magnani, una donna che affrontò le difficoltà con forza e coraggio, ma anche con vulnerabilità. "Il fatto che poi non c'è niente da fare", sottolinea l'autrice, "lascia senza fiato il pubblico, è come essere indifeso, la vita va così".