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Una sentenza forte in regime di discriminazione. Il direttore editoriale de il Giornale, Vittorio Feltri, è stato condannato a risarcire 20mila euro all'Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi), oltre alle spese giudiziarie, per le sue frasi razzistiche nella puntata della Zanzara. La causa era stata intentata dalla stessa associazione che aveva denunciato il comportamento dei carabinieri durante l'inseguimento a Milano.
Il direttore del Giornale ha dichiarato "non frequento le periferie, non mi piacciono", caratterizzandole con "caotiche, brutte e soprattutto pene di extracomunitari che non sopporto". "Basta guardarli... Poi vedi quello che combinano qui a Milano, eh, come fai ad amarli? … Già, non amo i musulmani... Ma io gli sparerei in bocca", ha detto. Queste frasi hanno sollevato una grande polemica e sono state denunciate per essere discriminatorie e razzistiche.
Il tribunale di Torino ha accolto la domanda dell'Asgi e ha confermato che le frasi di Feltri non hanno un tono ironico, ma piuttosto dileggio o disprezzo. Secondo la Cassazione, sarebbero "un'aggressione gratuita e distruttiva dell'onore". Il direttore del Giornale si è difeso affermando che le sue parole erano un'espressione di satira e non intenzionalmente offensiva.
La sentenza del tribunale di Torino è stata vista come una vittoria per i diritti delle minoranze e per la lotta contro il razzismo. L'Asgi ha espresso soddisfazione per la condanna e ha richiesto un risarcimento più alto. La questione della discriminazione e del razzismo rimane ancora molto attuale in Italia e è importante che si continui a denunciare e a combattere contro queste formidabili tendenze.
Il direttore del Giornale ha dichiarato "non frequento le periferie, non mi piacciono", caratterizzandole con "caotiche, brutte e soprattutto pene di extracomunitari che non sopporto". "Basta guardarli... Poi vedi quello che combinano qui a Milano, eh, come fai ad amarli? … Già, non amo i musulmani... Ma io gli sparerei in bocca", ha detto. Queste frasi hanno sollevato una grande polemica e sono state denunciate per essere discriminatorie e razzistiche.
Il tribunale di Torino ha accolto la domanda dell'Asgi e ha confermato che le frasi di Feltri non hanno un tono ironico, ma piuttosto dileggio o disprezzo. Secondo la Cassazione, sarebbero "un'aggressione gratuita e distruttiva dell'onore". Il direttore del Giornale si è difeso affermando che le sue parole erano un'espressione di satira e non intenzionalmente offensiva.
La sentenza del tribunale di Torino è stata vista come una vittoria per i diritti delle minoranze e per la lotta contro il razzismo. L'Asgi ha espresso soddisfazione per la condanna e ha richiesto un risarcimento più alto. La questione della discriminazione e del razzismo rimane ancora molto attuale in Italia e è importante che si continui a denunciare e a combattere contro queste formidabili tendenze.