"Tragedia al largo della Tunisia: quaranta vite spente tra mare e speranza"
Un naufragio tragico ha colpito le acque territoriali della Tunisia, lasciando un bilancio di trenta morti. Il mare, infatti, si è risvegliato contro i migranti subsahariani che viaggiavano a bordo di un'imbarcazione, e tra di loro anche dei bambini neonati.
La tragedia ha colpito il villaggio costiero di Salakta, nel governatorato di Mahdia. La radio locale Mosaique, attraverso le sue frequenze, ha segnalato l'aggravo della situazione. Secondo il portavoce del tribunale locale Walid Chatrbi, la nave si è inabissata a causa del sovraffollamento e delle condizioni del mare.
La guardia costiera tunisina è stata la prima a intervenire sul posto, riuscendo a salvare trenta persone. Tuttavia, le condizioni di salute dei sopravvissuti non sono ancora note. La Procura della Repubblica ha aperto un'indagine sulla tragedia per chiarire le cause del naufragio e rilevare eventuali responsabilità.
Un naufrago simile è successo due anni fa, quando la Tunisia aveva siglato un patto con l'Unione Europea per cercare di ridurre la migrazione clandestina. Tuttavia, dopo una prima fase di riduzione della portata del fenomeno, le partenze verso le coste italiane si sono nuovamente moltiplicate.
Le notizie di questo naufragio ci ricordano che il mare è un'istituzione crudele e imprevedibile, che può colpire chiunque sia a bordo. Siamo di fronte a una tragedia che richiede risposte immediate e efficaci da parte delle autorità.
Un naufragio tragico ha colpito le acque territoriali della Tunisia, lasciando un bilancio di trenta morti. Il mare, infatti, si è risvegliato contro i migranti subsahariani che viaggiavano a bordo di un'imbarcazione, e tra di loro anche dei bambini neonati.
La tragedia ha colpito il villaggio costiero di Salakta, nel governatorato di Mahdia. La radio locale Mosaique, attraverso le sue frequenze, ha segnalato l'aggravo della situazione. Secondo il portavoce del tribunale locale Walid Chatrbi, la nave si è inabissata a causa del sovraffollamento e delle condizioni del mare.
La guardia costiera tunisina è stata la prima a intervenire sul posto, riuscendo a salvare trenta persone. Tuttavia, le condizioni di salute dei sopravvissuti non sono ancora note. La Procura della Repubblica ha aperto un'indagine sulla tragedia per chiarire le cause del naufragio e rilevare eventuali responsabilità.
Un naufrago simile è successo due anni fa, quando la Tunisia aveva siglato un patto con l'Unione Europea per cercare di ridurre la migrazione clandestina. Tuttavia, dopo una prima fase di riduzione della portata del fenomeno, le partenze verso le coste italiane si sono nuovamente moltiplicate.
Le notizie di questo naufragio ci ricordano che il mare è un'istituzione crudele e imprevedibile, che può colpire chiunque sia a bordo. Siamo di fronte a una tragedia che richiede risposte immediate e efficaci da parte delle autorità.