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"La Corte dei Conti e il ponte sullo Stretto: il governo sembra aver perso la calma"
In una giornata che ha visto un vertice di maggioranza con Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il governo sembra aver deciso di rallentare la sua marcia. L'esecutivo era pronto a dare sfogo ai toni contro la Corte dei Conti, ma ora si è deciso a attendere le motivazioni della delibera adottata dall'istituto giudiziario.
In un'atmosfera più dialogante rispetto all'incontro di mercoledì sera, Meloni ha spiegato che il governo aspetterà di vederle le motivazioni della Corte dei Conti prima di riprendere la sua offensiva. "Sono rimasta francamente un po' incuriosita di fronte ad alcuni rilievi", ha dichiarato, ma si è assicurata che il governo sia deciso a andare avanti.
Tuttavia, l'impressione è che il governo abbia smesso di tirare fuori ogni strumento per contrastare la Corte dei Conti. "Sono convinti che la Corte dei Conti cerchi di bloccare un'opera strategica e ingegneristica unica al mondo", ha spiegato Meloni, sottolineando che il ponte sullo Stretto è un'eredità di una civiltà che ha meravigliato il mondo per millenni.
Il governo, dunque, sembra aver deciso di affrontare la Corte dei Conti in modo più raffinato e meno conflittuale. "Senza nessuno scontro fra poteri dello Stato daremo tutte le informazioni che ci vengono richieste", ha dichiarato Salvini.
Ma è difficile capire se questa nuova strategia sia una mossa per guadagnare tempo o semplicemente un'esca per far passare il ponte sullo Stretto. La Corte dei Conti ha un mese di tempo per pubblicare le motivazioni della delibera, e si spera che il governo non sarà in grado di trovare una soluzione ai problemi legati al progetto prima di allora.
In ogni caso, la questione ponte sullo Stretto sembra essere lontana dal risolversi, e il governo sembra aver deciso di affrontarla con più cautela. Ma è ancora troppo presto per dire se questo cambiamento di strategia sarà sufficiente a risolvere i problemi del progetto o se si tratterà di solo un'illusione.
In una giornata che ha visto un vertice di maggioranza con Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il governo sembra aver deciso di rallentare la sua marcia. L'esecutivo era pronto a dare sfogo ai toni contro la Corte dei Conti, ma ora si è deciso a attendere le motivazioni della delibera adottata dall'istituto giudiziario.
In un'atmosfera più dialogante rispetto all'incontro di mercoledì sera, Meloni ha spiegato che il governo aspetterà di vederle le motivazioni della Corte dei Conti prima di riprendere la sua offensiva. "Sono rimasta francamente un po' incuriosita di fronte ad alcuni rilievi", ha dichiarato, ma si è assicurata che il governo sia deciso a andare avanti.
Tuttavia, l'impressione è che il governo abbia smesso di tirare fuori ogni strumento per contrastare la Corte dei Conti. "Sono convinti che la Corte dei Conti cerchi di bloccare un'opera strategica e ingegneristica unica al mondo", ha spiegato Meloni, sottolineando che il ponte sullo Stretto è un'eredità di una civiltà che ha meravigliato il mondo per millenni.
Il governo, dunque, sembra aver deciso di affrontare la Corte dei Conti in modo più raffinato e meno conflittuale. "Senza nessuno scontro fra poteri dello Stato daremo tutte le informazioni che ci vengono richieste", ha dichiarato Salvini.
Ma è difficile capire se questa nuova strategia sia una mossa per guadagnare tempo o semplicemente un'esca per far passare il ponte sullo Stretto. La Corte dei Conti ha un mese di tempo per pubblicare le motivazioni della delibera, e si spera che il governo non sarà in grado di trovare una soluzione ai problemi legati al progetto prima di allora.
In ogni caso, la questione ponte sullo Stretto sembra essere lontana dal risolversi, e il governo sembra aver deciso di affrontarla con più cautela. Ma è ancora troppo presto per dire se questo cambiamento di strategia sarà sufficiente a risolvere i problemi del progetto o se si tratterà di solo un'illusione.