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Un'Urgenza senza Risposta: la Difesa dell'Aereo Europeo
Dopo i recenti attacchi di droni russi contro la Polonia e la Lituania, l'Unione europea sta cercando una soluzione per proteggere i suoi cieli. La NATO ha già convocato un incontro di emergenza per discutere della situazione e le proposte per una difesa aerea comune.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato degli "sciami coordinati di droni" che possono infliggere colpi devastanti a civili e infrastrutture critiche. La soluzione potrebbe essere un sistema di difesa aerea a più livelli, con sistemi di disturbo e intercettori per neutralizzare le minacce.
Il piano è chiamato European Drone Defence Initiative (EDDI) e si propone di creare una rete coordinata di sensori e sistemi di intercettazione per proteggere lo spazio aereo europeo. Il sistema potrebbe essere costituito da un "muro di droni" che neutralizzi le minacce con intercettori cinetici o armi a energia diretta (DEW).
Tuttavia, la realizzazione del piano non sarà facile e non sarà economico. L'UE dovrà superare differenze politiche e problemi di approvvigionamento. Inoltre, il sistema non può semplicemente replicare l'Iron Dome israeliano, che protegge un territorio ristretto e densamente popolato da minacce a corto raggio.
Il piano prevede piuttosto un mosaico di "bolle" difensive, sistemi diversi che copranno varie aree, interconnessi per garantire una protezione efficace dello spazio aereo europeo. I sistemi devono essere interoperabili e integrati in un'unica architettura della Difesa Aerea e Missilistica Integrata (IAMD) della NATO.
L'Europa si trova di fronte a un dilemma negli approvvigionamenti. La dipendenza da sistemi di difesa stranieri compromette l'autonomia strategica europea. L'industria della difesa europea resta frammentata, con ogni paese che sostiene un proprio campione nazionale.
La soluzione richiede non solo miliardi di investimenti, ma un grado di coordinamento che l'Europa ha storicamente faticato a raggiungere. Il sogno dello Scudo Aereo Europeo sembra ancora lontano anni luce.
In conclusione, la difesa dell'aereo europeo è una questione urgente e complessa. L'UE deve superare le differenze politiche e i problemi di approvvigionamento per creare un sistema di difesa credibile e multilivello. La soluzione richiede coordinamento e cooperazione tra gli Stati membri, ma la sfida è grande.
Dopo i recenti attacchi di droni russi contro la Polonia e la Lituania, l'Unione europea sta cercando una soluzione per proteggere i suoi cieli. La NATO ha già convocato un incontro di emergenza per discutere della situazione e le proposte per una difesa aerea comune.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato degli "sciami coordinati di droni" che possono infliggere colpi devastanti a civili e infrastrutture critiche. La soluzione potrebbe essere un sistema di difesa aerea a più livelli, con sistemi di disturbo e intercettori per neutralizzare le minacce.
Il piano è chiamato European Drone Defence Initiative (EDDI) e si propone di creare una rete coordinata di sensori e sistemi di intercettazione per proteggere lo spazio aereo europeo. Il sistema potrebbe essere costituito da un "muro di droni" che neutralizzi le minacce con intercettori cinetici o armi a energia diretta (DEW).
Tuttavia, la realizzazione del piano non sarà facile e non sarà economico. L'UE dovrà superare differenze politiche e problemi di approvvigionamento. Inoltre, il sistema non può semplicemente replicare l'Iron Dome israeliano, che protegge un territorio ristretto e densamente popolato da minacce a corto raggio.
Il piano prevede piuttosto un mosaico di "bolle" difensive, sistemi diversi che copranno varie aree, interconnessi per garantire una protezione efficace dello spazio aereo europeo. I sistemi devono essere interoperabili e integrati in un'unica architettura della Difesa Aerea e Missilistica Integrata (IAMD) della NATO.
L'Europa si trova di fronte a un dilemma negli approvvigionamenti. La dipendenza da sistemi di difesa stranieri compromette l'autonomia strategica europea. L'industria della difesa europea resta frammentata, con ogni paese che sostiene un proprio campione nazionale.
La soluzione richiede non solo miliardi di investimenti, ma un grado di coordinamento che l'Europa ha storicamente faticato a raggiungere. Il sogno dello Scudo Aereo Europeo sembra ancora lontano anni luce.
In conclusione, la difesa dell'aereo europeo è una questione urgente e complessa. L'UE deve superare le differenze politiche e i problemi di approvvigionamento per creare un sistema di difesa credibile e multilivello. La soluzione richiede coordinamento e cooperazione tra gli Stati membri, ma la sfida è grande.