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Una donna eccezionale, Deeqa Aden Gereye, conosciuta in Piemonte come "l'angelo dei rifugiati", è scomparsa troppo presto. Nata a Mogadisco, laureata in Scienze politiche e sposata con Luigi Tessiore, dirigente Onu di Villanova, Deeqa si era dedicata alla integrazione e all'apertura al sociale per 20 anni. Ma la sua vita è stata segnata anche da una serie di tragedie.
Il 2 ottobre 2012, Deeqa è stata travolta da un'automobilista pirata a Torino, ufficialmente morta in incidente stradale. Tuttavia, le sue ferite erano compatibili con colpi sferrati con una mazza o una spranga, il che ha sollevato numerose domande sulla verità dietro la sua morte. La polizia aveva archiviato l'indagine come incidente, ma la famiglia Deeqa non è stata convinta.
In realtà, Deeqa aveva scoperto un giro di finte cooperative che si accaparravano soldi pubblici destinati ai rifugiati. Soldi rubati sulla pelle dei più deboli, dei senza casa e senza patria. La sua morte è stata una conseguenza della sua determinazione a esporre la verità.
Anche il caso di Deeqa ha sollevato problemi per la sepoltura del suo corpo. Torino aveva rifiutato di accoglierla in un cimitero, ma grazie all'intervento del sindaco Christian Giordano, è stata sepolta in una area dedicata ai non cristiani.
La famiglia Deeqa si è impegnata a ricordare la sua eroina, donando libri e attrezzature multimediali alla biblioteca di Villanova. I libri trattano il tema del colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria" è stato organizzato per ricordare Deeqa e discutere del colonialismo italiano.
In definitiva, la morte di Deeqa Aden Gereye è stata un atto di coraggio e determinazione. La sua eredità vive attraverso i libri donati alla biblioteca di Villanova, che saranno un ricordo per il futuro.
Il 2 ottobre 2012, Deeqa è stata travolta da un'automobilista pirata a Torino, ufficialmente morta in incidente stradale. Tuttavia, le sue ferite erano compatibili con colpi sferrati con una mazza o una spranga, il che ha sollevato numerose domande sulla verità dietro la sua morte. La polizia aveva archiviato l'indagine come incidente, ma la famiglia Deeqa non è stata convinta.
In realtà, Deeqa aveva scoperto un giro di finte cooperative che si accaparravano soldi pubblici destinati ai rifugiati. Soldi rubati sulla pelle dei più deboli, dei senza casa e senza patria. La sua morte è stata una conseguenza della sua determinazione a esporre la verità.
Anche il caso di Deeqa ha sollevato problemi per la sepoltura del suo corpo. Torino aveva rifiutato di accoglierla in un cimitero, ma grazie all'intervento del sindaco Christian Giordano, è stata sepolta in una area dedicata ai non cristiani.
La famiglia Deeqa si è impegnata a ricordare la sua eroina, donando libri e attrezzature multimediali alla biblioteca di Villanova. I libri trattano il tema del colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria" è stato organizzato per ricordare Deeqa e discutere del colonialismo italiano.
In definitiva, la morte di Deeqa Aden Gereye è stata un atto di coraggio e determinazione. La sua eredità vive attraverso i libri donati alla biblioteca di Villanova, che saranno un ricordo per il futuro.