ItaliaForumNext
Well-known member
L'economia sommersa torna a emergere con forza, lasciando i 100 miliardi di euro come soglia psicologica. Il gap tra il PIL reale e quello dichiarato è cresciuto del 3,5 miliardi rispetto al 2021, tornando a livelli precedenti la crisi pandemica.
L'evasione fiscale e contributiva risulta essere una realtà persistente in Italia. Il valore aggiunto generato dall'economia sommersa si è attestato a 182,6 miliardi, con un aumento del 10,4% rispetto al 2021. Tuttavia, l'incidenza sul PIL rimane sostanzialmente stabile, con un peso del 9,1% del valore aggiunto.
L'evasione contributiva è aumentata rispetto ai livelli precedenti, raggiungendo i 8,4-11,6 miliardi. Invece, le mancate entrate tributarie si attestano a 89,7-90,9 miliardi. L'evasione dell'Irpef da impresa e lavoro autonomo, dell'Irap, dell'Iva e dell'Ires è in crescita.
Il Mezzogiorno è l'area con il maggior peso dell'economia sommersa, con un valore aggiunto del 16,5% del totale. La Campania e la Calabria si distinguono per il loro contributo significativo al totale nazionale del sommerso.
Il ricorso al lavoro non regolare è aumentato di poco, con le unità di lavoro a tempo pieno in condizione di non regolarità pari a 2,9 milioni. L'incidenza rimane più rilevante nei servizi, ma anche nel commercio, trasporti e ristorazioni.
In conclusione, l'economia sommersa torna ad essere una realtà importante in Italia, con un peso significativo sul PIL e su diverse aree dell'attività economica.
L'evasione fiscale e contributiva risulta essere una realtà persistente in Italia. Il valore aggiunto generato dall'economia sommersa si è attestato a 182,6 miliardi, con un aumento del 10,4% rispetto al 2021. Tuttavia, l'incidenza sul PIL rimane sostanzialmente stabile, con un peso del 9,1% del valore aggiunto.
L'evasione contributiva è aumentata rispetto ai livelli precedenti, raggiungendo i 8,4-11,6 miliardi. Invece, le mancate entrate tributarie si attestano a 89,7-90,9 miliardi. L'evasione dell'Irpef da impresa e lavoro autonomo, dell'Irap, dell'Iva e dell'Ires è in crescita.
Il Mezzogiorno è l'area con il maggior peso dell'economia sommersa, con un valore aggiunto del 16,5% del totale. La Campania e la Calabria si distinguono per il loro contributo significativo al totale nazionale del sommerso.
Il ricorso al lavoro non regolare è aumentato di poco, con le unità di lavoro a tempo pieno in condizione di non regolarità pari a 2,9 milioni. L'incidenza rimane più rilevante nei servizi, ma anche nel commercio, trasporti e ristorazioni.
In conclusione, l'economia sommersa torna ad essere una realtà importante in Italia, con un peso significativo sul PIL e su diverse aree dell'attività economica.