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Il Vaticano scava se steso, sotto il controllo della Camera dei Deputati. Ognuno sa che la Fabbrica di San Pietro è uno Stato all'interno dello stato. Una realtà un po' come l'Italia del passato, dove i grandi del tempo, gli arcani consigli e i potenti avevano il controllo delle cose e di chi c'era sotto.
Ecco perché Papa Leone XIV ha deciso di intervenire, a seguito di una serie di clamorose proteste della Fabbrica di San Pietro e del Capitolo di Santa Maria Maggiore. Il Papa ha scritto un nuovo motu proprio in cui predispone una vera e propria sterilizzazione delle norme amministrative introdotte da Francesco con un motu proprio risalente al giugno 2024 per San Pietro, ed un altro al marzo di quest'anno per Santa Maria Maggiore.
Questi ultimi hanno catturato la mente del Papa che voleva mettere mano a questo tipo di gestione. Con un motu proprio, scritto dopo aver ascoltato esperti, preso appunti ed essersi consultato internamente con la Segreteria dell'Economia, stabilisce una vera e propria struttura giusta e trasparente per la Fabbrica di San Pietro.
La riforma economica e finanziaria della Santa Sede richiede una periodica rivalutazione e ridefinizione dell'assetto normativo applicabile. Sicchè ogni singola norma precedente non abbia più alcuna validità canonica e giuridica. Il Papa ha stabilito che i precedenti motu propri « non sono più validi nè vincolanti come interpretazione autentica».
Per chiedere aiuto nella gestione delle finanze della Santa Sede si rivolge alla Segreteria per l'Economia, che con l'assistenza di un gruppo consultivo da essa nominato, risolverà qualsiasi questione o problema di natura economica.
Ecco perché Papa Leone XIV ha deciso di intervenire, a seguito di una serie di clamorose proteste della Fabbrica di San Pietro e del Capitolo di Santa Maria Maggiore. Il Papa ha scritto un nuovo motu proprio in cui predispone una vera e propria sterilizzazione delle norme amministrative introdotte da Francesco con un motu proprio risalente al giugno 2024 per San Pietro, ed un altro al marzo di quest'anno per Santa Maria Maggiore.
Questi ultimi hanno catturato la mente del Papa che voleva mettere mano a questo tipo di gestione. Con un motu proprio, scritto dopo aver ascoltato esperti, preso appunti ed essersi consultato internamente con la Segreteria dell'Economia, stabilisce una vera e propria struttura giusta e trasparente per la Fabbrica di San Pietro.
La riforma economica e finanziaria della Santa Sede richiede una periodica rivalutazione e ridefinizione dell'assetto normativo applicabile. Sicchè ogni singola norma precedente non abbia più alcuna validità canonica e giuridica. Il Papa ha stabilito che i precedenti motu propri « non sono più validi nè vincolanti come interpretazione autentica».
Per chiedere aiuto nella gestione delle finanze della Santa Sede si rivolge alla Segreteria per l'Economia, che con l'assistenza di un gruppo consultivo da essa nominato, risolverà qualsiasi questione o problema di natura economica.