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Un processo che ha avuto l'audacia di accarezzare la violenza sessuale contro una giovane donna, ma alla fine si è reso conto che non c'erano abbastanza prove per sciorrare un'accusa. Il figlio terzogenito del presidente del Senato e il suo amico, due persone con potere e influenza, erano stati accusati di violenza sessuale, ma la giudice ha deciso di archiviare l'indagine.
La giovane donna che aveva denunciato gli abusi, che era stata violentata in una serata a casa di Leonardo Apache La Russa, è stata esortata a non fermarsi qui. Tuttavia, il processo ha rivelato che la sua "buona fede" e "credibilità" erano state messe in discussione.
La giudice, Rossana Mongiardo, ha accettato le richieste delle parti per archiviare l'indagine e ha affermato che non ci sono prove che i due giovani si siano avveduti della "presunta invalidità" del consenso della donna. Invece, hanno descritto il comportamento della ragazza come "euforico o stravagante", ma senza mettere in evidenza l'incapacità di dare il consenso.
I video che sono stati raccolti durante gli accertamenti non rappresentano una coercizione da parte degli indagati, secondo la giudice. Al contrario, i messaggi scambiati tra loro sono stati tacciati di "profonda superficialità e scarso rispetto della persona offesa".
Il caso è stato un esempio di come le persone in posizioni di potere possano utilizzare il proprio influenza per evitare la giustizia. Ma la giovane donna non è disposta a arrendersi. Ha già conferito un nuovo mandato al suo legale e annuncia l'intenzione di continuare a combattere per giustizia.
L'archiviazione del caso ha causato un grande stupore tra i cittadini italiani, che hanno richiesto maggiore trasparenza e rispetto delle vittime. Ma la storia non è finita qui. La lotta per la giustizia continuerà, e la giovane donna sarà alla guida di questa battaglia.
La giovane donna che aveva denunciato gli abusi, che era stata violentata in una serata a casa di Leonardo Apache La Russa, è stata esortata a non fermarsi qui. Tuttavia, il processo ha rivelato che la sua "buona fede" e "credibilità" erano state messe in discussione.
La giudice, Rossana Mongiardo, ha accettato le richieste delle parti per archiviare l'indagine e ha affermato che non ci sono prove che i due giovani si siano avveduti della "presunta invalidità" del consenso della donna. Invece, hanno descritto il comportamento della ragazza come "euforico o stravagante", ma senza mettere in evidenza l'incapacità di dare il consenso.
I video che sono stati raccolti durante gli accertamenti non rappresentano una coercizione da parte degli indagati, secondo la giudice. Al contrario, i messaggi scambiati tra loro sono stati tacciati di "profonda superficialità e scarso rispetto della persona offesa".
Il caso è stato un esempio di come le persone in posizioni di potere possano utilizzare il proprio influenza per evitare la giustizia. Ma la giovane donna non è disposta a arrendersi. Ha già conferito un nuovo mandato al suo legale e annuncia l'intenzione di continuare a combattere per giustizia.
L'archiviazione del caso ha causato un grande stupore tra i cittadini italiani, che hanno richiesto maggiore trasparenza e rispetto delle vittime. Ma la storia non è finita qui. La lotta per la giustizia continuerà, e la giovane donna sarà alla guida di questa battaglia.