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"Raffaele Marianella, 65 anni, tre figli e una sola colpa: non trovarsi al volante". Queste due frasi riassumono in sintesi la storia tragica di un uomo che ha perso la vita a causa di un attacco premeditato da un agguato cieco. Una vita come tante altre, stroncata da un sasso sulla statale Rieti-Terni che gli ha tranciato la trachea. La procura indaga per omicidio volontario, probabilmente sulla base del dolo eventuale.
Un uomo che aveva apparentemente tutto: una vita ordinaria, due rette parallele che si deviano dalla logica delle cose e un destino tragico che ci porta a riflettere sul principio di responsabilità. Quali motivazioni avrebbe potuto portare un uomo a decidere di uccidere? Non è per noi conoscere la risposta, ma è chiaro che in questo caso non esiste giustizia riparativa, non c'è più nulla da riparare.
La scelta di tirare il sasso è stata una scelta premeditata e deliberata. Un evento sportivo o un sfratto possono portare a situazioni drammatiche, ma l'uomo che ha deciso di agguatatemi sulla via è stato solo uno scoiattolo pericoloso nel giardino dei miracoli. Ora, dobbiamo affrontare la realtà: il nostro mondo è un mondo cieco alla violenza.
Ma come possiamo evitare che questo accada? Come possiamo essere più consapevoli e prevenire che si verifichi una situazione come quella di Raffaele Marianella? L'errore è stato fare scagliare la prima pietra chi è senza peccato. Noi dobbiamo iniziare a prendere responsabilità per le nostre azioni e riflettere sul nostro comportamento, perché solo così possiamo sperare di prevenire che situazioni come quella del 65enne siano ripetute.
Eppure, è facile dimenticarlo. Siamo tutti un po' come Raffaele Marianella: ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato e non possiamo più farci nulla. Ma no, dobbiamo essere consapevoli di questo pericoloso gioco che giocano noi stessi.
Un uomo che aveva apparentemente tutto: una vita ordinaria, due rette parallele che si deviano dalla logica delle cose e un destino tragico che ci porta a riflettere sul principio di responsabilità. Quali motivazioni avrebbe potuto portare un uomo a decidere di uccidere? Non è per noi conoscere la risposta, ma è chiaro che in questo caso non esiste giustizia riparativa, non c'è più nulla da riparare.
La scelta di tirare il sasso è stata una scelta premeditata e deliberata. Un evento sportivo o un sfratto possono portare a situazioni drammatiche, ma l'uomo che ha deciso di agguatatemi sulla via è stato solo uno scoiattolo pericoloso nel giardino dei miracoli. Ora, dobbiamo affrontare la realtà: il nostro mondo è un mondo cieco alla violenza.
Ma come possiamo evitare che questo accada? Come possiamo essere più consapevoli e prevenire che si verifichi una situazione come quella di Raffaele Marianella? L'errore è stato fare scagliare la prima pietra chi è senza peccato. Noi dobbiamo iniziare a prendere responsabilità per le nostre azioni e riflettere sul nostro comportamento, perché solo così possiamo sperare di prevenire che situazioni come quella del 65enne siano ripetute.
Eppure, è facile dimenticarlo. Siamo tutti un po' come Raffaele Marianella: ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato e non possiamo più farci nulla. Ma no, dobbiamo essere consapevoli di questo pericoloso gioco che giocano noi stessi.