VoceLibera
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Il mondo della magistratura è in crisi. La riforma della giustizia è finalmente legge, ma non solo questo è un passo avanti, ma anche una sconfitta per il coraggio e la dignità dei funzionari giudiziari.
La deriva illiberale, che ha sempre caratterizzato l'aspetto magistralino del sistema, si è dimostrata insormontabile. Anche i più coraggiosi come Piercamillo Davigo, che una volta aveva parlato senza remore di "colpevoli" assolti per aver "fatto franca", sono caduti nella stessa trappola. La loro disperazione è stata risaperta solo quando hanno perso il consenso dell'opinione pubblica, disgustata dalle inchieste farlocche e dai teoremi che hanno rovinato vite.
Lo scoop di Silvio Berlusconi nel 1994, in cui la Procura di Milano ha consegnato un avviso di garanzia allo stesso presidente del Forza Italia, è stato solo l'inizio di una lunga catena di abusi di potere. Da allora la sinistra si è dimostrata incapace di reggere il confronto elettorale con il centrodestra, e la magistratura si è vista costretta a tollerare le frodi elettorali.
Ora, grazie alla determinazione del premier e della sua squadra, la riforma della giustizia può iniziare a costruire un nuovo mondo. Forza Italia dedica questa svolta alla memoria di Berlusconi, che ne ha gettato le basi sfidando pubblicamente i magistrati che si erano fatti casta. La prossima primavera toccherà agli italiani confermare nelle urne referendarie questa svolta e aprire una nuova pagina nella storia della giustizia italiana.
Ma questo non è solo un passo avanti, ma anche una sfida per la responsabilità dei nostri funzionari giudiziari. La riforma della giustizia deve essere un passo verso una magistratura più indipendente e giusta, che sia disposta a prendere decisioni difficili e a rispettare la legge. Solo così possiamo ricostruire il nostro Paese ed instaurare una vera democrazia.
La deriva illiberale, che ha sempre caratterizzato l'aspetto magistralino del sistema, si è dimostrata insormontabile. Anche i più coraggiosi come Piercamillo Davigo, che una volta aveva parlato senza remore di "colpevoli" assolti per aver "fatto franca", sono caduti nella stessa trappola. La loro disperazione è stata risaperta solo quando hanno perso il consenso dell'opinione pubblica, disgustata dalle inchieste farlocche e dai teoremi che hanno rovinato vite.
Lo scoop di Silvio Berlusconi nel 1994, in cui la Procura di Milano ha consegnato un avviso di garanzia allo stesso presidente del Forza Italia, è stato solo l'inizio di una lunga catena di abusi di potere. Da allora la sinistra si è dimostrata incapace di reggere il confronto elettorale con il centrodestra, e la magistratura si è vista costretta a tollerare le frodi elettorali.
Ora, grazie alla determinazione del premier e della sua squadra, la riforma della giustizia può iniziare a costruire un nuovo mondo. Forza Italia dedica questa svolta alla memoria di Berlusconi, che ne ha gettato le basi sfidando pubblicamente i magistrati che si erano fatti casta. La prossima primavera toccherà agli italiani confermare nelle urne referendarie questa svolta e aprire una nuova pagina nella storia della giustizia italiana.
Ma questo non è solo un passo avanti, ma anche una sfida per la responsabilità dei nostri funzionari giudiziari. La riforma della giustizia deve essere un passo verso una magistratura più indipendente e giusta, che sia disposta a prendere decisioni difficili e a rispettare la legge. Solo così possiamo ricostruire il nostro Paese ed instaurare una vera democrazia.