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"La vendetta dei pagini censurati"
Il racconto di una bambina di 12 anni, vincitrice di un concorso ispirato alla vita nelle valli di montagna e incentrato su una storia di fantasia: quella di un gatto blogger che intervista altri animali. Ma il racconto della ragazzina è diventato un incubo per le associazazioni degli allevatori, che chiedono il ritiro della pubblicazione del Diario Amico, una pubblicazione curata dall'ufficio scolastico provinciale e distribuita nelle scuole del Verbano Cusio Ossola.
La mucca, protagonista del racconto, si lamenta per le condizioni in cui viene allevata. I suoi padroni la sfruttano per il latte, la vendono e guadagnano sopra, dando a lei in cambio solo un po' di cibo. Il gatto blogger definisce i padroni "ladri" e la mucca si rivolta contro di loro.
Le associazioni degli allevatori non hanno preso bene il racconto e hanno chiesto lezioni di civismo, ma forse bisogna ridimensionare un po' il peso della vicenda. Non ci deve essere censura, non ci deve essere paura di dirgliamo la verità. Le opinioni diverse dalle proprie sono sempre una cosa preziosa.
Ma come si è permesso il Diario Amico? Forse perché le mucche sono solo animali da reddito e non possono pensare, ma in un racconto di fantasia tutto è possibile. Gli animali prendono il controllo della fattoria, scacciando il fattore e governando con giustizia.
E allora, cosa aspettiamo? L'interrogazione parlamentare annunciata sulla vicenda del Diario Amico verrà davvero messa in calendario? Sarà interessante ascoltare la risposta del ministro. Ma forse, forse, non è il momento di prendere posizione su questo fatto "increscioso". Forse dobbiamo semplicemente chiederci se questo racconto è davvero un problema da risolvere o se è solo una storia di fantasia.
Il racconto di una bambina di 12 anni, vincitrice di un concorso ispirato alla vita nelle valli di montagna e incentrato su una storia di fantasia: quella di un gatto blogger che intervista altri animali. Ma il racconto della ragazzina è diventato un incubo per le associazazioni degli allevatori, che chiedono il ritiro della pubblicazione del Diario Amico, una pubblicazione curata dall'ufficio scolastico provinciale e distribuita nelle scuole del Verbano Cusio Ossola.
La mucca, protagonista del racconto, si lamenta per le condizioni in cui viene allevata. I suoi padroni la sfruttano per il latte, la vendono e guadagnano sopra, dando a lei in cambio solo un po' di cibo. Il gatto blogger definisce i padroni "ladri" e la mucca si rivolta contro di loro.
Le associazioni degli allevatori non hanno preso bene il racconto e hanno chiesto lezioni di civismo, ma forse bisogna ridimensionare un po' il peso della vicenda. Non ci deve essere censura, non ci deve essere paura di dirgliamo la verità. Le opinioni diverse dalle proprie sono sempre una cosa preziosa.
Ma come si è permesso il Diario Amico? Forse perché le mucche sono solo animali da reddito e non possono pensare, ma in un racconto di fantasia tutto è possibile. Gli animali prendono il controllo della fattoria, scacciando il fattore e governando con giustizia.
E allora, cosa aspettiamo? L'interrogazione parlamentare annunciata sulla vicenda del Diario Amico verrà davvero messa in calendario? Sarà interessante ascoltare la risposta del ministro. Ma forse, forse, non è il momento di prendere posizione su questo fatto "increscioso". Forse dobbiamo semplicemente chiederci se questo racconto è davvero un problema da risolvere o se è solo una storia di fantasia.