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Una decisione che ha lasciato perplesso molti, la Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato la pena di morte per i terroristi che uccidono israeliani. Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir, festeggia l'approvazione con offerte di dolci, un gesto che sembra quasi buffo in una situazione così seria.
La legge, promossa dal partito estremista "Potere Ebraico", prevede la condanna a morte per coloro che uccidono israeliani per motivi di "razzismo" e "con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nella sua terra". Una legge che si applica solo agli arabi che uccidono ebrei, ma non ai terroristi ebrei.
La situazione è ancora più complicata considerando la tregua in corso con Hamas nella guerra di Gaza. La votazione della Knesset è avvenuta nel mezzo della tregua, e molti hanno sospettato che Ben Gvir avesse minacciato di ritirare il suo partito dalla coalizione di governo se la legge non fosse stata messa ai voti.
Il cardinale Pizzaballa ha parlato dei negoziati con Trump e della necessità di una pace preoccupante. Ma ora sembra che la situazione si stia facendo sempre più complessa. La pena di morte è stata applicata solo una volta, nel caso di Adolf Eichmann, uno degli 'architetti' dell'Olocausto.
La reazione dei palestinesi è stata forte, con Hamas affermando che la legge incarna il "brutto volto fascista" dell'occupazione sionista e rappresenta una palese violazione del diritto internazionale. Il Ministero degli Esteri palestinese ha definita la legge una "nuova forma di escalation dell'estremismo e della criminalità israeliana contro il popolo palestinese".
In sintesi, la situazione è ancora molto complicata e bisogna attendere le reazioni delle parti per capire cosa succederà a seguire. La pena di morte potrebbe diventare una realtà, ma è ancora troppo presto dirlo con certezza.
La legge, promossa dal partito estremista "Potere Ebraico", prevede la condanna a morte per coloro che uccidono israeliani per motivi di "razzismo" e "con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nella sua terra". Una legge che si applica solo agli arabi che uccidono ebrei, ma non ai terroristi ebrei.
La situazione è ancora più complicata considerando la tregua in corso con Hamas nella guerra di Gaza. La votazione della Knesset è avvenuta nel mezzo della tregua, e molti hanno sospettato che Ben Gvir avesse minacciato di ritirare il suo partito dalla coalizione di governo se la legge non fosse stata messa ai voti.
Il cardinale Pizzaballa ha parlato dei negoziati con Trump e della necessità di una pace preoccupante. Ma ora sembra che la situazione si stia facendo sempre più complessa. La pena di morte è stata applicata solo una volta, nel caso di Adolf Eichmann, uno degli 'architetti' dell'Olocausto.
La reazione dei palestinesi è stata forte, con Hamas affermando che la legge incarna il "brutto volto fascista" dell'occupazione sionista e rappresenta una palese violazione del diritto internazionale. Il Ministero degli Esteri palestinese ha definita la legge una "nuova forma di escalation dell'estremismo e della criminalità israeliana contro il popolo palestinese".
In sintesi, la situazione è ancora molto complicata e bisogna attendere le reazioni delle parti per capire cosa succederà a seguire. La pena di morte potrebbe diventare una realtà, ma è ancora troppo presto dirlo con certezza.