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L'epidemia di influenza aviaria H5N5 continua a sorprendere i medici e le autorità sanitarie, con un nuovo caso noto in Italia. Il paziente, un anziano con patologie pregresse, è stato ricoverato all'inizio di novembre con febbre alta, confusione e stress respiratorio.
Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega che il ceppo H5N5 si è visto già negli animali, ma la sua comparsa nell'uomo rappresenta un nuovo tassello nel quadro evolutivo dei virus aviari. "In un senso positivo osserviamo una buona capacità di individuare queste varianti", sottolinea l'esperto, "ma è fondamentale un monitoraggio sistematico e tempestivo".
La preoccupazione principale rimane il rischio di diffusione del virus nella popolazione generale, ma gli esperti rassicurano che il livello di rischio rimane basso. Il contagio, secondo i primi accertamenti, è legato all'esposizione del paziente ai suoi animali domestici.
La situazione epidemiologica nello Stato di Washington mostra quindici casi umani confermati o probabili di influenza aviaria dalla fine del 2022, tutti legati al contatto diretto con pollame infetto e con sintomi lievi. Non sono stati segnalati casi nei bovini.
Il ceppo H5N5 appartiene alla stessa famiglia del più noto H5N1, considerato il ceppo dominante tra animali e umani. Beth Lipton, veterinaria dello Stato di Washington, ricorda che non si tratta di un ceppo nuovo o di un virus completamente nuovo, ma semplicemente della prima infezione umana documentata.
In questo contesto, è fondamentale la sorveglianza integrata tra mondo veterinario e sanitario, soprattutto in una fase in cui i virus aviari continuano a muoversi tra specie con rapidità che non consente distrazioni.
Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega che il ceppo H5N5 si è visto già negli animali, ma la sua comparsa nell'uomo rappresenta un nuovo tassello nel quadro evolutivo dei virus aviari. "In un senso positivo osserviamo una buona capacità di individuare queste varianti", sottolinea l'esperto, "ma è fondamentale un monitoraggio sistematico e tempestivo".
La preoccupazione principale rimane il rischio di diffusione del virus nella popolazione generale, ma gli esperti rassicurano che il livello di rischio rimane basso. Il contagio, secondo i primi accertamenti, è legato all'esposizione del paziente ai suoi animali domestici.
La situazione epidemiologica nello Stato di Washington mostra quindici casi umani confermati o probabili di influenza aviaria dalla fine del 2022, tutti legati al contatto diretto con pollame infetto e con sintomi lievi. Non sono stati segnalati casi nei bovini.
Il ceppo H5N5 appartiene alla stessa famiglia del più noto H5N1, considerato il ceppo dominante tra animali e umani. Beth Lipton, veterinaria dello Stato di Washington, ricorda che non si tratta di un ceppo nuovo o di un virus completamente nuovo, ma semplicemente della prima infezione umana documentata.
In questo contesto, è fondamentale la sorveglianza integrata tra mondo veterinario e sanitario, soprattutto in una fase in cui i virus aviari continuano a muoversi tra specie con rapidità che non consente distrazioni.