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A Portovesme, la protesta degli operai di Eurallumina continua ad essere un punto di discussione. I lavoratori saliti sul silo lo scorso 12 giorni hanno deciso di scendere, dopo un'assemblea con sindacati e i rappresentanti del governo.
Secondo Enrico Pulisci della Rsa Eurallumina, uno dei quattro operai che hanno preso posizione sul silo, la decisione è stata presa "per rispetto dell'assemblea", ma "non perché non ci fossero più argomenti da discutere". In realtà, secondo i sindacati, il presidio era sempre stato un espediente per far notare la situazione che si sta verificando.
La protesta è legata a una vertenza che coinvolge lo stabilimento del Sulcis Iglesiente, di proprietà della Rusal, e riguarda le sanzioni applicate dallo Stato italiano per il conflitto tra Russia e Ucraina con la proprietà russa. I sindacati hanno sottolineato che il governo ha espresso rassicurazioni ai lavoratori durante l'incontro privato con la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, ma che non ci sono ancora soluzioni concrete.
La decisione di scendere dal silo sembra essere stata un punto di svolta nella protesta. I sindacati hanno affermato che il presidio è stato sospeso grazie a una "cooperazione sindacale a tutti i livelli e collaborazione da parte dei diversi ambiti politici e amministrativi", con lo scopo di raggiungere una soluzione strutturale per l'avvio degli investimenti da parte della Rusal.
La questione sembra ancora aperta, poiché la vertenza è stata messa al centro del dibattito politico. I sindacati hanno affermato che il governo non può abbassare la guardia e aspettare il 10 dicembre a Roma per vedere se ci sono soluzioni positive.
In realtà, i lavoratori di Eurallumina torneranno dalle loro famiglie e questo è il messaggio più importante della protesta.
Secondo Enrico Pulisci della Rsa Eurallumina, uno dei quattro operai che hanno preso posizione sul silo, la decisione è stata presa "per rispetto dell'assemblea", ma "non perché non ci fossero più argomenti da discutere". In realtà, secondo i sindacati, il presidio era sempre stato un espediente per far notare la situazione che si sta verificando.
La protesta è legata a una vertenza che coinvolge lo stabilimento del Sulcis Iglesiente, di proprietà della Rusal, e riguarda le sanzioni applicate dallo Stato italiano per il conflitto tra Russia e Ucraina con la proprietà russa. I sindacati hanno sottolineato che il governo ha espresso rassicurazioni ai lavoratori durante l'incontro privato con la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, ma che non ci sono ancora soluzioni concrete.
La decisione di scendere dal silo sembra essere stata un punto di svolta nella protesta. I sindacati hanno affermato che il presidio è stato sospeso grazie a una "cooperazione sindacale a tutti i livelli e collaborazione da parte dei diversi ambiti politici e amministrativi", con lo scopo di raggiungere una soluzione strutturale per l'avvio degli investimenti da parte della Rusal.
La questione sembra ancora aperta, poiché la vertenza è stata messa al centro del dibattito politico. I sindacati hanno affermato che il governo non può abbassare la guardia e aspettare il 10 dicembre a Roma per vedere se ci sono soluzioni positive.
In realtà, i lavoratori di Eurallumina torneranno dalle loro famiglie e questo è il messaggio più importante della protesta.