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In Italia c'è chi cerca di risparmiare e chi vuole anche capire e fare la cosa giusta. Tra le novità ci sono i progetti di acquisto diffuso, come quello ideato da Giampiero Monaco, docente di scuola primaria. "Che odore sentite nell' officina del gommista? E dal parrucchiere e in una cartoleria? - chiede Monaca -. Qual profumo sentite dal panettiere e davanti al banco delle verdure o della macelleria? E quali suoni possiamo ascoltare?".
In sintesi, è possibile acquistare in modo diverso? Secondo Monaca, sì. "Nessuna di queste esperienze può essere fatta presso la grande distribuzione: i mega market hanno tutti lo stesso odore e il suono continuo degli annunci e dei jingle studiati per invogliare all'acquisto - sostiene -. Non così nei piccoli negozi che permettono acquisti ed esperienze sensoriali e relazionali selettive".
Il progetto mira a coniugare educazione e acquisto. Ad esempio, nella grande distribuzione è garantita la capillare penetrazione nelle scuole con concorsi a premi e volantini promozionali.
Ma non sempre i conti tornano. "Per avere una lavagna multimediale Lim, che costa circa 2mila euro, bisogna procurare un fatturato di 75 mila euro, per 10 risme di carta, 2700", racconta Monaca. Una bambina aveva esclamato: "Mia mamma ha un negozio, se anche solo 5mila euro di spesa ci farebbe il monumento, sai quanti regali?".
Ecco che nasce l'idea di replicare la comoda offerta di servizio di un centro commerciale, ma con un'attenzione speciale alla sostenibilità dei prodotti e alle garanzie di trattamento dei lavoratori. Sono stati selezionati 16 negozi, come alimentari e prodotti equosolidali, panetteria artigianale, bottega alimentare di paese, agrimacelleria, libreria didattica, gelateria artigianale, parrucchiere, colorificio, fai da te, farmacia di paese.
Ogni bambina e ogni bambino che aderisce o simpatizza con il progetto riceverà un quaderno per i conti, che riporterà l'elenco degli esercizi commerciali aderenti. I bambini andranno a registrare l'importo speso ogni volta sul blog www.bimbisvegli.net, e riceveranno uno sconto immediato del 5%.
La spesa per essere inserita nel progetto dovrà essere fatta dal bambino insieme agli adulti, perché l'obiettivo è far prendere coscienza e responsabilizzare i piccoli sulla gestione dell'economia e degli approvvigionamenti della famiglia. "La spesa per essere inserita nel progetto - conclude Monaca - dovrà essere fatta dal bambino insieme agli adulti, perché l'obiettivo è far prendere coscienza e responsabilizzare i piccoli sulla gestione dell'economia e degli approvvigionamenti della famiglia".
A fine anno raccoglieremo i quaderni dei conti e i bambini scorporeranno tutti gli importi, si sommeranno tutte le cifre spese presso questo o quel negozio. I vari negozianti riconosceranno una percentuale, circa 10%, facendo una donazione in denaro all'associazione.
Il sistema vuole sostenere il piccolo e medio commercio, artigianato e professionisti locali, costituendo un circolo virtuoso basato su relazioni autentiche, con vantaggi reali e funzionali per tutti. "E così anche studiare matematica acquista il valore di compito autentico funzionale e divertente", conclude Monaca.
In sintesi, è possibile acquistare in modo diverso? Secondo Monaca, sì. "Nessuna di queste esperienze può essere fatta presso la grande distribuzione: i mega market hanno tutti lo stesso odore e il suono continuo degli annunci e dei jingle studiati per invogliare all'acquisto - sostiene -. Non così nei piccoli negozi che permettono acquisti ed esperienze sensoriali e relazionali selettive".
Il progetto mira a coniugare educazione e acquisto. Ad esempio, nella grande distribuzione è garantita la capillare penetrazione nelle scuole con concorsi a premi e volantini promozionali.
Ma non sempre i conti tornano. "Per avere una lavagna multimediale Lim, che costa circa 2mila euro, bisogna procurare un fatturato di 75 mila euro, per 10 risme di carta, 2700", racconta Monaca. Una bambina aveva esclamato: "Mia mamma ha un negozio, se anche solo 5mila euro di spesa ci farebbe il monumento, sai quanti regali?".
Ecco che nasce l'idea di replicare la comoda offerta di servizio di un centro commerciale, ma con un'attenzione speciale alla sostenibilità dei prodotti e alle garanzie di trattamento dei lavoratori. Sono stati selezionati 16 negozi, come alimentari e prodotti equosolidali, panetteria artigianale, bottega alimentare di paese, agrimacelleria, libreria didattica, gelateria artigianale, parrucchiere, colorificio, fai da te, farmacia di paese.
Ogni bambina e ogni bambino che aderisce o simpatizza con il progetto riceverà un quaderno per i conti, che riporterà l'elenco degli esercizi commerciali aderenti. I bambini andranno a registrare l'importo speso ogni volta sul blog www.bimbisvegli.net, e riceveranno uno sconto immediato del 5%.
La spesa per essere inserita nel progetto dovrà essere fatta dal bambino insieme agli adulti, perché l'obiettivo è far prendere coscienza e responsabilizzare i piccoli sulla gestione dell'economia e degli approvvigionamenti della famiglia. "La spesa per essere inserita nel progetto - conclude Monaca - dovrà essere fatta dal bambino insieme agli adulti, perché l'obiettivo è far prendere coscienza e responsabilizzare i piccoli sulla gestione dell'economia e degli approvvigionamenti della famiglia".
A fine anno raccoglieremo i quaderni dei conti e i bambini scorporeranno tutti gli importi, si sommeranno tutte le cifre spese presso questo o quel negozio. I vari negozianti riconosceranno una percentuale, circa 10%, facendo una donazione in denaro all'associazione.
Il sistema vuole sostenere il piccolo e medio commercio, artigianato e professionisti locali, costituendo un circolo virtuoso basato su relazioni autentiche, con vantaggi reali e funzionali per tutti. "E così anche studiare matematica acquista il valore di compito autentico funzionale e divertente", conclude Monaca.