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Il senso di impunità che accompagna la violenza in Italia è un tema che ci spinge a chiederci: come possiamo vivere in una società dove l'omicidio, le aggressioni e le violenze di qualsiasi tipo vengono spesso commessi senza conseguenze severe? Il caso del ragazzo universitario a Milano è solo uno degli esempi recenti di come la leggerezza con cui vengono affrontati questi crimini ci porti ad una sensazione di impunità.
Ma cosa c'è dietro questa sensazione di impunità? Non è soltanto questione di penitenze troppo brevi o carcere inadeguati. È anche un problema di cultura e società. In Italia, la colpa è spesso attribuita alla famiglia, all'istruzione o alla società, ma non c'è un discorso che riguardi il senso di onnipotenza e la mancanza di sanzioni per i crimini commessi.
La teoria del vetro rotto, adottata anche da un sindaco di New York, potrebbe essere una soluzione. Se il male non viene sanzionato, possiamo aspettarci che si ripetano gli stessi comportamenti. Ma in Italia, manca una politica di prevenzione che tenga conto del senso di impunità che accompagna la violenza.
È necessario che noi come società si chiediamo cosa stiamo facendo per prevenire queste aggressioni e cosa possiamo fare per creare un senso di responsabilità. La sensazione di impunità non è solo una questione di leggi e carcere, ma anche di cultura e educazione.
La violenza che abbiamo visto a Milano e a Istanbul è qualcosa di bestiale e disumano. È tempo di rassegnarci a non rassegnarci. Il cambiamento deve avvenire dentro di noi e nella nostra società.
Ma cosa c'è dietro questa sensazione di impunità? Non è soltanto questione di penitenze troppo brevi o carcere inadeguati. È anche un problema di cultura e società. In Italia, la colpa è spesso attribuita alla famiglia, all'istruzione o alla società, ma non c'è un discorso che riguardi il senso di onnipotenza e la mancanza di sanzioni per i crimini commessi.
La teoria del vetro rotto, adottata anche da un sindaco di New York, potrebbe essere una soluzione. Se il male non viene sanzionato, possiamo aspettarci che si ripetano gli stessi comportamenti. Ma in Italia, manca una politica di prevenzione che tenga conto del senso di impunità che accompagna la violenza.
È necessario che noi come società si chiediamo cosa stiamo facendo per prevenire queste aggressioni e cosa possiamo fare per creare un senso di responsabilità. La sensazione di impunità non è solo una questione di leggi e carcere, ma anche di cultura e educazione.
La violenza che abbiamo visto a Milano e a Istanbul è qualcosa di bestiale e disumano. È tempo di rassegnarci a non rassegnarci. Il cambiamento deve avvenire dentro di noi e nella nostra società.