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Il panno Casentino, il tessuto che ha fatto rivivere i classici colori a pastello, soprattutto arancione e verde, è ancora un prodotto di fascia alta. Ma c'è chi scommette di poterlo riprodurre anche in Prato, la città dei grandi tessuti.
I due imprenditori di Stia, Massimo Savelli e il figlio Claudio, comproprietari della Tacs, sostengono che il tessuto reso famoso da Audrey Hepburn possa essere prodotto anche a Prato. «Quel tipo di lavorazione — spiega Savelli — può essere svolta anche da altre fabbriche toscane, soprattutto a Prato». E aggiunge: «La Tacs non chiude, restiamo attivi, come sempre dal 1962, quando mio padre fondò l’azienda. Sarebbe un prodotto che non avrebbe la stessa qualità se la Manifattura di Soci non esce dalla crisi».
Tuttavia, il concorrente Grisolini sostiene che Prato non è la strada giusta. La Tessilnova, sua attività commerciale, vende solo il tessuto finito e «non possiamo fornirgli un prodotto non all’altezza». E aggiunge: «Molti clienti ci contestarono la qualità del tessuto quando la Manifattura rimase chiusa per mesi a causa delle solite vicissitudini societarie. Saremmo testardi campanilisti casentinesi, ma Prato non è la strada giusta».
I due imprenditori di Stia, Massimo Savelli e il figlio Claudio, comproprietari della Tacs, sostengono che il tessuto reso famoso da Audrey Hepburn possa essere prodotto anche a Prato. «Quel tipo di lavorazione — spiega Savelli — può essere svolta anche da altre fabbriche toscane, soprattutto a Prato». E aggiunge: «La Tacs non chiude, restiamo attivi, come sempre dal 1962, quando mio padre fondò l’azienda. Sarebbe un prodotto che non avrebbe la stessa qualità se la Manifattura di Soci non esce dalla crisi».
Tuttavia, il concorrente Grisolini sostiene che Prato non è la strada giusta. La Tessilnova, sua attività commerciale, vende solo il tessuto finito e «non possiamo fornirgli un prodotto non all’altezza». E aggiunge: «Molti clienti ci contestarono la qualità del tessuto quando la Manifattura rimase chiusa per mesi a causa delle solite vicissitudini societarie. Saremmo testardi campanilisti casentinesi, ma Prato non è la strada giusta».