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Un coro di detenuti, diretto da Gabriella Corsaro, si esibisce al Teatro Regio di Parma in una performance unica. La tecnica vocale e il solfeggio sono i punti di forza della nuova orchestra, composta da 30 elementi provenienti dal carcere di via Burla a Parma.
La storia del coro comincia sei anni fa con un laboratorio dedicato al repertorio lirico. Da quel giorno, il gruppo si è espanso e ha iniziato a cantare in scena. La direzione artistica del coro è stata affidata alla soprano calabrese Gabriella Corsaro, che ha collaborato con il Teatro Regio per creare un progetto di musica inclusiva.
Il coro canta aria dal repertorio di Verdi e Rossini, ma anche canzoni popolari. Il pubblico è limitato, ma i detenuti sono tutti entusiasti e possono sentire la passione dei loro compagni di banda. La direzione artistica del coro si concentra sull'importanza della musica per superare le difficoltà emotive e musicali.
Il progetto Opera in carcere è stato realizzato con il sostegno dell'Istituto Penitenziario, della Polizia Penitenziaria, della Magistratura e del Comune di Parma. La performance finale del coro si svolge al Teatro Regio di Parma nel maggio scorso e segna una vittoria importante per la musica inclusiva.
In ogni stagione lirica, il Teatro Regio di Parma seleziona un titolo da eseguire con il coro di detenuti. La direzione artistica del coro è affidata a Gabriella Corsaro che segue come regola una disciplina molto rigorosa e si sforza di fare in modo che ogni esecuzione del repertorio sia la più autentica possibile.
Questo progetto è un ottimo esempio della musica inclusiva che raggiunge anche i detenuti. Il progetto Opera in carcere rappresenta un'opportunità per i detenuti di riscoprire la propria dignità attraverso la musica, e si rivela fondamentale per aiutarli a superare le difficoltà emotive e sociali.
In sintesi, il coro di detenuti diretto da Gabriella Corsaro è un esempio di come la musica possa essere utilizzata come strumento di inclusione sociale. Il progetto Opera in carcere rappresenta una vittoria importante per la musica inclusiva e dimostra che anche i detenuti possono esprimersi attraverso la musica.
La storia del coro comincia sei anni fa con un laboratorio dedicato al repertorio lirico. Da quel giorno, il gruppo si è espanso e ha iniziato a cantare in scena. La direzione artistica del coro è stata affidata alla soprano calabrese Gabriella Corsaro, che ha collaborato con il Teatro Regio per creare un progetto di musica inclusiva.
Il coro canta aria dal repertorio di Verdi e Rossini, ma anche canzoni popolari. Il pubblico è limitato, ma i detenuti sono tutti entusiasti e possono sentire la passione dei loro compagni di banda. La direzione artistica del coro si concentra sull'importanza della musica per superare le difficoltà emotive e musicali.
Il progetto Opera in carcere è stato realizzato con il sostegno dell'Istituto Penitenziario, della Polizia Penitenziaria, della Magistratura e del Comune di Parma. La performance finale del coro si svolge al Teatro Regio di Parma nel maggio scorso e segna una vittoria importante per la musica inclusiva.
In ogni stagione lirica, il Teatro Regio di Parma seleziona un titolo da eseguire con il coro di detenuti. La direzione artistica del coro è affidata a Gabriella Corsaro che segue come regola una disciplina molto rigorosa e si sforza di fare in modo che ogni esecuzione del repertorio sia la più autentica possibile.
Questo progetto è un ottimo esempio della musica inclusiva che raggiunge anche i detenuti. Il progetto Opera in carcere rappresenta un'opportunità per i detenuti di riscoprire la propria dignità attraverso la musica, e si rivela fondamentale per aiutarli a superare le difficoltà emotive e sociali.
In sintesi, il coro di detenuti diretto da Gabriella Corsaro è un esempio di come la musica possa essere utilizzata come strumento di inclusione sociale. Il progetto Opera in carcere rappresenta una vittoria importante per la musica inclusiva e dimostra che anche i detenuti possono esprimersi attraverso la musica.