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Il caso di Liliana Resinovich: una storia di mistero e dubbi sulla verità. Una donna scomparsa nel bosco triestino, avvolta in sacchi neri, un omicidio o una morte suicidaria? La testimonianza di Alfonso Buonocore, un pizzaiolo triestino, potrebbe essere il tassello mancante per risolvere la storia. Ma cosa sa effettivamente il pizzaiolo e perché taceva fino a adesso?
Il 5 gennaio 2022, Liliana Resinovich fu trovata morta nel boschetto vicino all’ex ospedale psichiatrico di Trieste. La donna era avvolta in sacchi neri, mentre la testa era avvolta in due sacchetti trasparenti per la spesa. I due sacchi neri erano privi di impronte e la texture dei pantaloni di Resinovich sembrava essere stata utilizzata per creare un'impronta falsa.
Ma da dove venivano quei sacchi? Una risposta potrebbe arrivare dalla testimonianza di Alfonso Buonocore, che incontrò il vedovo Sebastiano Visintin, l’unico indagato per l’omicidio della moglie. Il pizzaiolo racconta che Resinovich gli chiese due sacchi alcuni mesi prima della sua scomparsa e gli offrì 50 centesimi per uno di loro. Ma cosa sa effettivamente il pizzaiolo e perché taceva fino a adesso?
La testimonianza di Buonocore è insolita, soprattutto nel fatto che il pizzaiolo avrebbe incontrato la donna mentre gettava l'immondizia e il giorno dopo Resinovich gli chiese un altro sacco. Il pizzaiolo dice di aver taciuto fino a adesso perché un amico carabiniere gli aveva consigliato di "farmi gli affari miei" e "starmene fuori da questa storia".
Ma c’è qualcosa di strano in tutta la vicenda. La richiesta dei sacchi è innocua, ma il riserbo domandato al pizzaiolo è insolito. E infine, i due sacchi donati facevano parte di una stessa partita? Perché quelli addosso al corpo di Resinovich avevano dimensioni diverse?
La testimonianza di Buonocore potrebbe essere il tassello mancante per risolvere la storia. Ma cosa sa realmente il pizzaiolo e perché taceva fino a adesso? La verità su Liliana Resinovich è ancora nascosta, ma la vicenda continua a sembrare una costruzione.
La legale Federica Obizzi assiste la nipote di Liliana e esprime le sue perplessità. "Ogni volta che c'è una novità un po' importante, poi c'è sempre qualcuno o qualcosa che in qualche modo tenta di rovesciare la situazione", dice la legale. "È una cosa strana, anomala, assurda, che fa sicuramente pensare a una costruzione".
La Cassazione ha rigettato la richiesta di una perizia terza, ma la vicenda continua a essere un mistero. La verità su Liliana Resinovich è ancora nascosta, ma la testimonianza di Alfonso Buonocore potrebbe essere il tassello mancante per risolvere la storia. Ma cosa sa realmente il pizzaiolo e perché taceva fino a adesso?
Il 5 gennaio 2022, Liliana Resinovich fu trovata morta nel boschetto vicino all’ex ospedale psichiatrico di Trieste. La donna era avvolta in sacchi neri, mentre la testa era avvolta in due sacchetti trasparenti per la spesa. I due sacchi neri erano privi di impronte e la texture dei pantaloni di Resinovich sembrava essere stata utilizzata per creare un'impronta falsa.
Ma da dove venivano quei sacchi? Una risposta potrebbe arrivare dalla testimonianza di Alfonso Buonocore, che incontrò il vedovo Sebastiano Visintin, l’unico indagato per l’omicidio della moglie. Il pizzaiolo racconta che Resinovich gli chiese due sacchi alcuni mesi prima della sua scomparsa e gli offrì 50 centesimi per uno di loro. Ma cosa sa effettivamente il pizzaiolo e perché taceva fino a adesso?
La testimonianza di Buonocore è insolita, soprattutto nel fatto che il pizzaiolo avrebbe incontrato la donna mentre gettava l'immondizia e il giorno dopo Resinovich gli chiese un altro sacco. Il pizzaiolo dice di aver taciuto fino a adesso perché un amico carabiniere gli aveva consigliato di "farmi gli affari miei" e "starmene fuori da questa storia".
Ma c’è qualcosa di strano in tutta la vicenda. La richiesta dei sacchi è innocua, ma il riserbo domandato al pizzaiolo è insolito. E infine, i due sacchi donati facevano parte di una stessa partita? Perché quelli addosso al corpo di Resinovich avevano dimensioni diverse?
La testimonianza di Buonocore potrebbe essere il tassello mancante per risolvere la storia. Ma cosa sa realmente il pizzaiolo e perché taceva fino a adesso? La verità su Liliana Resinovich è ancora nascosta, ma la vicenda continua a sembrare una costruzione.
La legale Federica Obizzi assiste la nipote di Liliana e esprime le sue perplessità. "Ogni volta che c'è una novità un po' importante, poi c'è sempre qualcuno o qualcosa che in qualche modo tenta di rovesciare la situazione", dice la legale. "È una cosa strana, anomala, assurda, che fa sicuramente pensare a una costruzione".
La Cassazione ha rigettato la richiesta di una perizia terza, ma la vicenda continua a essere un mistero. La verità su Liliana Resinovich è ancora nascosta, ma la testimonianza di Alfonso Buonocore potrebbe essere il tassello mancante per risolvere la storia. Ma cosa sa realmente il pizzaiolo e perché taceva fino a adesso?