VoceDiLucca
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Il dolore della morte, un tema universale che ha spinto l'anima umana a creare opere d'arte epiche come il famoso Amleto. Ma cosa accade quando questa sofferenza si rivolge alla vita stessa? Ecco la storia di Hamnet, il film di Chloe Zhao che ci porta nel cuore della tristezza e del dolore.
Un giovane marito e padre, Will Shakespeare, è sull'orlo della disperazione dopo la morte del figlioletto Hamnet. Il dolore gli impedisce di andare avanti e lo spinge a creare una tragedia che passerà alla storia come uno dei capolavori della letteratura. Ma cosa accade se il dolore si rivolge alla vita stessa? Ecco la risposta: nasce un'opera d'arte profonda e intensa, un melò domestico che ci porta a riflettere sul significato della vita e della morte.
La protagonista di questo film è Agnes, la vera moglie di Will Shakespeare. Un'altra donna forte e determinata, che accudisce casa e prole con l'aiuto della suocera. Ma cosa la spinge a fare tutto ciò? La sua passione per la vita e il suo desiderio di proteggere i propri cari. Eppure, anche lei non può evitare il dolore della morte del figlioletto Hamnet.
Il film è una tragedia domestica, un'opera d'arte che ci porta a riflettere sulla fragilità della vita e sulla sofferenza dell'amore. La regista Chloe Zhao ci presenta una storia profonda e intensa, con una messa in scena che è quasi perfetta. Ma forse proprio questa perfezione crea un distacco, un'emozione che non si sente ma solo si capisce.
La vera questione è: quanto la regia di Chloe Zhao riesce a portare lo spettatore al centro del dolore e della sofferenza? La risposta è personale, ma sembra che il film sia più una opera d'arte da ammirare che un pugno nello stomaco. Si capisce il dolore, ma non si sente. Forse per troppa perfezione o per una distanza drammaturgica? In ogni caso, Hamnet si profila tra i più forti candidati della Award Season e la speranza è soprattutto per Jessie Buckley, un'attrice straordinaria che finora non ha trovato il suo posto nel mondo del cinema.
Un giovane marito e padre, Will Shakespeare, è sull'orlo della disperazione dopo la morte del figlioletto Hamnet. Il dolore gli impedisce di andare avanti e lo spinge a creare una tragedia che passerà alla storia come uno dei capolavori della letteratura. Ma cosa accade se il dolore si rivolge alla vita stessa? Ecco la risposta: nasce un'opera d'arte profonda e intensa, un melò domestico che ci porta a riflettere sul significato della vita e della morte.
La protagonista di questo film è Agnes, la vera moglie di Will Shakespeare. Un'altra donna forte e determinata, che accudisce casa e prole con l'aiuto della suocera. Ma cosa la spinge a fare tutto ciò? La sua passione per la vita e il suo desiderio di proteggere i propri cari. Eppure, anche lei non può evitare il dolore della morte del figlioletto Hamnet.
Il film è una tragedia domestica, un'opera d'arte che ci porta a riflettere sulla fragilità della vita e sulla sofferenza dell'amore. La regista Chloe Zhao ci presenta una storia profonda e intensa, con una messa in scena che è quasi perfetta. Ma forse proprio questa perfezione crea un distacco, un'emozione che non si sente ma solo si capisce.
La vera questione è: quanto la regia di Chloe Zhao riesce a portare lo spettatore al centro del dolore e della sofferenza? La risposta è personale, ma sembra che il film sia più una opera d'arte da ammirare che un pugno nello stomaco. Si capisce il dolore, ma non si sente. Forse per troppa perfezione o per una distanza drammaturgica? In ogni caso, Hamnet si profila tra i più forti candidati della Award Season e la speranza è soprattutto per Jessie Buckley, un'attrice straordinaria che finora non ha trovato il suo posto nel mondo del cinema.