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Il partito Fratelli d'Italia propone una riforma dell'articolo 335 del Codice di procedura penale, che disciplina la procedura per l'iscrizione nel registro delle notizie di reato. La proposta, che porta la firma del capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, prevede che il pubblico ministero debba procedere ad accertamenti preliminari entro sette giorni dalla ricezione della notizia di reato, per valutare l'antigiuridicità o la legittimità della condotta dell'imputato.
La riforma è stata proposta in risposta ai recenti fatti di cronaca che hanno evidenziato una falla nell'attuale sistema. Infatti, nel caso dell'aggressore contro il brigadiere Carlo Legrottaglie, l'iscrizione nel registro degli indagati era avvenuta senza che si fossero effettuati accertamenti preliminari.
Il partito Fratelli d'Italia sostiene che tale procedura espone l'imputato a una gogna mediatica e a un ingiustificato calvario giudiziario, soprattutto nei casi in cui si tratta di reati commessi nell'esercizio delle funzioni. Inoltre, l'iscrizione nel registro degli indagati rappresenta spesso una condanna anticipata per lo stesso, sottoposto a un pubblico processo sui mezzi d'informazione prima ancora di essere formalmente accusato.
La riforma proposta dalla Fratelli d'Italia cerca di bilanciare due esigenze fondamentali: da un lato il diritto ad avvalersi delle garanzie derivanti dall'iscrizione nel registro degli indagati, e dall'altro l'interesse a non subire le conseguenze dannose derivanti dall'iscrizione.
La riforma è stata proposta in risposta ai recenti fatti di cronaca che hanno evidenziato una falla nell'attuale sistema. Infatti, nel caso dell'aggressore contro il brigadiere Carlo Legrottaglie, l'iscrizione nel registro degli indagati era avvenuta senza che si fossero effettuati accertamenti preliminari.
Il partito Fratelli d'Italia sostiene che tale procedura espone l'imputato a una gogna mediatica e a un ingiustificato calvario giudiziario, soprattutto nei casi in cui si tratta di reati commessi nell'esercizio delle funzioni. Inoltre, l'iscrizione nel registro degli indagati rappresenta spesso una condanna anticipata per lo stesso, sottoposto a un pubblico processo sui mezzi d'informazione prima ancora di essere formalmente accusato.
La riforma proposta dalla Fratelli d'Italia cerca di bilanciare due esigenze fondamentali: da un lato il diritto ad avvalersi delle garanzie derivanti dall'iscrizione nel registro degli indagati, e dall'altro l'interesse a non subire le conseguenze dannose derivanti dall'iscrizione.