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Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha definito i fischi e gli insulti che Gattuso ricevette in Moldova «cose molto più gravi» dei semplici fischi di cui il tecnico accetta le critiche. Un giudizio che non è concordato con dalle parole del commissario tecnico della Nazionale, che si distacca dal presidente della Camera dei Deputati definendolo solo «rispetto».
La sera in cui Gattuso ha ricevuto quei fischi e quelli insulti che ha dovuto subire nella capitale moldava non sa dove fosse. Siamo sicuri che il presidente del Senato non sia stato in tv, ma sicuramente non è stato allo stadio. C'era gente che augurava la morte a delle persone, che minacciava di venire a Coverciano e che urlava che dobbiamo andare a lavorare. Ha ragione La Russa, ma io i fischi li accetto sempre, ma quelli non erano fischi, ma cose molto più gravi e non si possono accettare, se per voi sono normali, per me non lo sono.
Gli insulti che ricevette invece non erano solo un semplice giudizio di disapprovazione. Sono stati addirittura minacce alla sua vita. Questo è ciò che è successo la sera della partita contro la Moldova e il tecnico della Nazionale non esce dalla critica.
La sera in cui Gattuso ha ricevuto quei fischi e quelli insulti che ha dovuto subire nella capitale moldava non sa dove fosse. Siamo sicuri che il presidente del Senato non sia stato in tv, ma sicuramente non è stato allo stadio. C'era gente che augurava la morte a delle persone, che minacciava di venire a Coverciano e che urlava che dobbiamo andare a lavorare. Ha ragione La Russa, ma io i fischi li accetto sempre, ma quelli non erano fischi, ma cose molto più gravi e non si possono accettare, se per voi sono normali, per me non lo sono.
Gli insulti che ricevette invece non erano solo un semplice giudizio di disapprovazione. Sono stati addirittura minacce alla sua vita. Questo è ciò che è successo la sera della partita contro la Moldova e il tecnico della Nazionale non esce dalla critica.