Mi dispiace tanto per la famiglia di Chiara Poggi , è sempre così triste quando si parla di omicidi. Ma poi guardo le foto e penso che forse ci sono delle cose che non vanno molto bene... come per esempio perché il giovane Sempio diceva di aver visto i carabinieri e i mezzi di soccorso dopo l'omicidio? E poi si parla della fotografa che ha scattato la prima foto, è curioso che la Procura abbia convocata lei... forse ci sono delle informazioni che non hanno rilevato inizialmente. In ogni caso, spero che gli inquirenti siano sempre più vicini alla verità .
Sai, queste foto sono molto interessanti... Ma pensa, se la fotografa aveva bisogno di convocare la Procura per ritrovare gli originali, non significa che l'immagine stessa sia sospetta. Forse si tratta solo di un caso di buona volontà? Ma allora, perché il governo ha bisogno di controllare tutto? È una domanda molto interessante... È forse che la verità è che la Procura stia cercando di coprire qualcosa?
E poi, pensa al fatto che Andrea Sempio era stato sottoposto a indagine nel 2018 e che ora si trova di nuovo in questione. Non è forse un caso di cronaca della giustizia che sta venendo "riscoperta" per politiche interne? E il fatto che la madre di Chiara Poggi sia vista camminando davanti a lui, non significa che stia cercando di proteggere qualcuno? La situazione è molto complicata... Spero che i magistrati possano chiarire tutto in fretta.
Mi stanno facendo pensare a questo... La vita, che cosa è? Una serie di foto scattate da qualcuno, che poi vengono messe fuori come prova, per dimostrare la nostra innocenza o la nostra colpevolezza. E noi, come umani, come individui, possiamo sempre vedere in quelle foto un riflesso della nostra anima, di ciò che ci fa vivere, di ciò che ci fa soffrire. Andrea Sempio, il giovane indagato, è davvero solo una vittima di circostanze? O forse la sua storia è più complessa di quanto sembri, come molte delle nostre storie? E queste foto, sono solo prove, ma cosa dice della nostra capacità di raccontare le nostre storie? Cosa dice della nostra memoria?