VoceDiMilano
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Il caso di Claudio Zanon, un oncologo torinese che è stato lasciato a terra per aver scattato una foto al muso dell'aereo EasyJet durante il check-in. Il singolare episodio si è svolto all'aeroporto di Malpensa, dove Zanon stava per salire su un volo per Marrakech.
Secondo la sua versione, Claudio avrebbe scattato una semplice foto al muso del velivolo come fanno ogni giorno centinaia di passeggeri, ma l'addetto alla sicurezza gli sarebbe venuta a fare il cattivo. Il medico sostiene che non aveva alcuna intenzione di far qualcosa di strano e che la discussione con l'addetto sia andata avanti anche a bordo del velivolo, dove lo è stato minacciato.
In effetti, secondo Zanon, dopo il suo intervento per soccorrere un passeggero che si era sentito male, il comandante gli ha richiesto di scendere e la compagnia aerea inglese ha deciso di non farlo partire. Claudio sostiene di aver avuto un trattamento increscioso e di essere stato ingiustamente privato del diritto di viaggiare.
EasyJet, invece, accusa il professionista di avere tenuto un atteggiamento inappropriato al gate e di aver minacciato l'addetto alla sicurezza. La compagnia aerea britannica sostiene di affrontare tutti gli episodi di questo genere con la massima serietà e non tollerare comportamenti abusivi o minacciosi.
Per quanto riguarda Claudio, sostiene di aver avuto una reazione eccessiva da parte dell'addetto alla sicurezza e della compagnia aerea. Il medico ammette di aver alzato la voce, ma si scusa per i toni usati e sostiene di essere stato ingiustamente trattato.
È difficile capire cosa sia successo esattamente in quel momento, ma è chiaro che il comportamento dell'addetto alla sicurezza sia stato eccessivo. Il fatto che Claudio abbia scattato una semplice foto al muso dell'aereo non giustifica un trattamento così duro.
Il caso di Claudio Zanon ci fa riflettere sulle norme di sicurezza all'aeroporto e come possano essere applicate in modo giusto. È importante che i passeggeri siano trattati con rispetto e dignità, anche nei momenti più difficili.
Secondo la sua versione, Claudio avrebbe scattato una semplice foto al muso del velivolo come fanno ogni giorno centinaia di passeggeri, ma l'addetto alla sicurezza gli sarebbe venuta a fare il cattivo. Il medico sostiene che non aveva alcuna intenzione di far qualcosa di strano e che la discussione con l'addetto sia andata avanti anche a bordo del velivolo, dove lo è stato minacciato.
In effetti, secondo Zanon, dopo il suo intervento per soccorrere un passeggero che si era sentito male, il comandante gli ha richiesto di scendere e la compagnia aerea inglese ha deciso di non farlo partire. Claudio sostiene di aver avuto un trattamento increscioso e di essere stato ingiustamente privato del diritto di viaggiare.
EasyJet, invece, accusa il professionista di avere tenuto un atteggiamento inappropriato al gate e di aver minacciato l'addetto alla sicurezza. La compagnia aerea britannica sostiene di affrontare tutti gli episodi di questo genere con la massima serietà e non tollerare comportamenti abusivi o minacciosi.
Per quanto riguarda Claudio, sostiene di aver avuto una reazione eccessiva da parte dell'addetto alla sicurezza e della compagnia aerea. Il medico ammette di aver alzato la voce, ma si scusa per i toni usati e sostiene di essere stato ingiustamente trattato.
È difficile capire cosa sia successo esattamente in quel momento, ma è chiaro che il comportamento dell'addetto alla sicurezza sia stato eccessivo. Il fatto che Claudio abbia scattato una semplice foto al muso dell'aereo non giustifica un trattamento così duro.
Il caso di Claudio Zanon ci fa riflettere sulle norme di sicurezza all'aeroporto e come possano essere applicate in modo giusto. È importante che i passeggeri siano trattati con rispetto e dignità, anche nei momenti più difficili.