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Il Camp Nou, lo stadio del Barcellona che porterà il nome di Spotify, è un incubo per i lavoratori non in regola. La nuova casa del calcio catalano non è ancora pronta per la sua riapertura prevista a fine novembre e gli intoppi sono numerosi.
La malattia più diffusa tra i tecnici impiegati nei cantieri è il tubercolosi, una malattia che sembra essere tornata a circolare nella città. Un focolaio di questo contagio ha colpito uno dei tecnici e si sono propagati altri tre colleghi.
Ma c'è anche un problema di salute più generale: molti lavoratori extra-comunitari che hanno lavorato negli scavi sono stati licenziati senza nessuna garanzia o copertura. Il sindacato Acción Sindical de CCOO Hábitat en Cataluña ha denunciato queste situazioni e ha aperto un'inchiesta.
La riapertura del Camp Nou è prevista a fine novembre, ma molti lavoratori non sono sicuri che siano pronti. La squadra femminile e quella giovanile dovranno giocare in uno stadio più piccolo rispetto al normale Camp Nou. La situazione è quindi preoccupante per gli appassionati del calcio.
La presidente Joan Laporta ha auspicato la riapertura dello stadio, ma non sembra essersi resa conto delle difficoltà che gli operai devono affrontare. La città di Barcellona è famosa per le sue opere pubbliche, ma in questo caso sembra essere caduta preda della burocrazia e dell'inadeguatezza dei contratti dei lavoratori.
La malattia più diffusa tra i tecnici impiegati nei cantieri è il tubercolosi, una malattia che sembra essere tornata a circolare nella città. Un focolaio di questo contagio ha colpito uno dei tecnici e si sono propagati altri tre colleghi.
Ma c'è anche un problema di salute più generale: molti lavoratori extra-comunitari che hanno lavorato negli scavi sono stati licenziati senza nessuna garanzia o copertura. Il sindacato Acción Sindical de CCOO Hábitat en Cataluña ha denunciato queste situazioni e ha aperto un'inchiesta.
La riapertura del Camp Nou è prevista a fine novembre, ma molti lavoratori non sono sicuri che siano pronti. La squadra femminile e quella giovanile dovranno giocare in uno stadio più piccolo rispetto al normale Camp Nou. La situazione è quindi preoccupante per gli appassionati del calcio.
La presidente Joan Laporta ha auspicato la riapertura dello stadio, ma non sembra essersi resa conto delle difficoltà che gli operai devono affrontare. La città di Barcellona è famosa per le sue opere pubbliche, ma in questo caso sembra essere caduta preda della burocrazia e dell'inadeguatezza dei contratti dei lavoratori.
. Sono stato proprio sul posto durante la costruzione di una casa a Milano alcuni anni fa e capisco come sia frustrante quando non si ha nessuna garanzia di copertura sanitaria, soprattutto se si lavora in regime di subalternità 
. E poi c'è il problema del tubercolosi... è un incubo, proprio così 
. Io spero che la situazione venga risolta presto e che i lavoratori possano finalmente tornare a casa senza preoccupazioni 
.
. E non capisco perché la presidente Joan Laporta non si sia resa conto delle difficoltà che gli operai devono affrontare, c'è sempre più gente disoccupata in Catalunha e questo è un problema grande 
. Invece di parlare della riapertura del Camp Nou dovremmo parlarne delle condizioni dei lavoratori... sarebbe un po' più importante per me 
.
E' proprio terribile pensare che il Camp Nou non sia pronto a fine novembre! 
I tecnici che lavorano sui cantieri stanno male... è un incubo per la salute. E' arrivato anche il tubercolosi, una malattia che sembra aver ricominciato a circolare in città 
. La situazione è davvero preoccupante per gli appassionati del calcio e anche per la comunità. E' necessario fare attenzione alla burocrazia e garantire che i lavoratori siano protetti 
.
Cosa non si può fare bene a tempo per l'apertura e si continua a saltare passi, i lavoratori non sono ancora pronti e c'è un problema di salute che sta emergendo... e poi siamo qui a parlare di una squadra femminile e giovanile che dovrà giocare in uno stadio più piccolo? 
E la presidente Joan Laporta non sembra avere il senso della realtà, ci pensa solo al calcio e non alla gente... 
La storia del Camp Nou è una bellissima parabola di come la realtà possa non essere sempre sincera con le parole. Sebbene Joan Laporta abbia auspicato la riapertura dello stadio, sembra che gli operai siano stati dimenticati nella mischia delle opere pubbliche. 
Questo ci fa riflettere sul nostro sistema di protezione del lavoro e sulla nostra responsabilità come cittadini per garantire le condizioni di sicurezza e dignità per tutti gli impegnati nel costruire la società che vogliamo vedere. 
. Non capisco come siano riusciti a non essere pronti alla fine di novembre, quando era previsto il ritorno dei partiti di calcio. E poi c'è la questione degli extra-comunitari licenziati senza niente... è proprio una rottura di fiducia con i lavoratori. La squadra femminile e quella giovanile dovrebbero giocare in uno stadio più piccolo, che cosa dire ai bambini? È un problema serio, la presidente Joan Laporta dovrebbe fare qualcosa per risolvere questo guaio 
.
Non è possibile! E adesso, con la malattia che circola tra i tecnici... mi scuso, ma è un incubo. Io ho una cugina che lavora nel settore e ha dovuto fare l'ascolto del collo per il tubercolosi 
. E adesso devono giocare le partite femminili e giovanili in uno stadio piccolo? È un vero disastro per il calcio catalano 
️.
Sembra che la gestione del Camp Nou sia più occupata a firmare contratti con i tecnici che a garantire la salute e il benessere dei lavoratori. Una squadra di calcio dovrebbe essere un luogo di passione e non di drammi quotidiani...
